Il Consiglio comunale di Siena è riunito in seduta pubblica dalle 14 di oggi, giovedì 28 gennaio, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
11) DA MARCO FALORNI UN’INTERROGAZIONE SULLE CELEBRAZIONI DEL “GIORNO DEL RICORDO”
L’assessore Vedovelli: “Importante valorizzare le iniziative della società civile e delle scuole senza seguire linee di spettacolarizzazione”
In vista della prossima ricorrenza del “Giorno del Ricordo”, istituita, dal 2004, nella data del 10 febbraio e dedicata alle vittime delle foibe, Marco Falorni (Impegno per Siena) ha presentato, nella seduta consiliare di ieri, 28 gennaio, un’interrogazione orale urgente sottoscritta anche da Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa).
“Una ricorrenza – ha puntualizzato Falorni – che intende conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Il consigliere ha quindi chiesto all’Amministrazione quali iniziative abbia programmato per le prossime celebrazioni del “Giorno del Ricordo” e se “essendo una solennità civile, sarà esposto il tricolore sulla facciata del Palazzo Pubblico, ai sensi dell’articolo 4 della legge n° 260/1949”.
L’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli, ha risposto che l’Amministrazione comunale è in stretto raccordo con la Prefettura di Siena in tutte le celebrazioni civili come quella richiamata nell’interrogazione.
“Abbiamo condiviso l’opportunità – ha detto Vedovelli – di non seguire linee di spettacolarizzazione su eventi atroci e tragici come il Giorno del Ricordo o la Giornata della Memoria. Piuttosto, riteniamo molto più utile recepire e valorizzare le iniziative della società civile e, soprattutto, delle scuole, in modo da stimolare le dovute riflessioni nelle nuove generazioni, nell’auspicio che questo serva a prevenire e combattere ogni forma di violenza e di intolleranza”.
L’assessore ha inoltre informato che, il prossimo 10 febbraio, sulla facciata di Palazzo Pubblico sarà esposta la bandiera nazionale.
Falorni si è dichiarato insoddisfatto “perché, come altre volte, il Comune di Siena non ha organizzato niente per celebrare una data così importante per la storia italiana”.
10) IL SINDACO VALENTINI HA RISPOSTO A TRE INTERROGAZIONI SUL FUTURO DI BANCA MPS E DEL SUO LEGAME STORICO CON LA CITTÀ
A seguito delle ultime dichiarazioni del presidente di Fondazione MPS, Marcello Clarich, sono stati presentati in via d’urgenza i documenti di Giordano, Piccini e Pinassi
A seguito delle recenti dichiarazioni del presidente di Fondazione MPS, Marcello Clarich, circa il futuro della direzione di Banca MPS e del suo legame con la città, sono pervenute e state discusse, in forma accorpata, tre interrogazioni orali urgenti sul tema.
Della prima, presentata da Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) e sottoscritta anche da Laura Sabatini e Alessandro Trapassi (Gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi), Pietro Staderini (Sena Civitas), Andrea Corsi (L’Alternativa), Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM), Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) e Marco Falorni (Impegno per Siena), sono stati accolti per motivi di ammissibilità e urgenza soltanto due dei cinque punti sollevati. Interpellando il sindaco Valentini, il consigliere Giordano ha chiesto di riferire “quali azioni sono state compiute dagli organi attualmente in carica di Fondazione MPS per conservare e incrementare il proprio patrimonio” e “come giudica l’operato dei vertici della stessa Fondazione e, infine, se abbia convocato gli amministratori di sua nomina per avere maggiori informazioni sulla delicata situazione di Banca e Fondazione MPS”.
Anche la seconda interrogazione, illustrata da Alessandro Piccini (Nero su Bianco) e firmata dalla collega di gruppo Maria Isabella Becchi, da Pietro Staderini (Sena Civitas) e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), si è focalizzata sulla necessità di “conoscere le considerazioni del sindaco a riguardo delle dichiarazioni di Clarich, secondo cui sarebbe difficile mantenere a Siena la direzione MPS”; Piccini ha chiesto anche “maggiori chiarimenti sulla vicenda, che presagiscano conoscenze più ampie di ciò di cui è conoscenza questa assise o di quello che è apparso sulla stampa”.
Infine, la terza, presentata da Michele Pinassi, che ha sottolineato come “il presidente Clarich abbia già confermato la difficoltà di mantenere la sede di Banca MPS nel territorio senese, con una quota azionaria del solo 1,5% detenuta dalla Fondazione, nonostante il suo dettato statutario” e chiesto al sindaco “se tali dichiarazioni riflettano la posizione della Deputazione generale e se abbia concordato una posizione con i deputati di nomina comunale”.
Il sindaco Bruno Valentini ha esordito dichiarando di “confermare quanto espresso poco prima sulla ferma posizione su un obiettivo strategico: il mantenimento del legame, oggi più flebile ma storicamente forte, fra la città di Siena e Banca MPS, che è ancora la più grande impresa della Toscana”. “Nonostante che qualcuno mi abbia consigliato di stare zitto sulle questioni che riguardano la Banca – ha proseguito il sindaco – quanto accade dimostra come sia, invece, importante occuparsi del suo destino con competenza e responsabilità”.
Valentini ha quindi sottolineato la necessità e la volontà di fare tutto ciò che sarà ancora possibile, pur nella consapevolezza dei limiti del ruolo attuale della Fondazione, “che, comunque, ha investito parte del proprio patrimonio attraverso i due ultimi aumenti di capitale esattamente allo scopo di mantenere una partecipazione nel capitale sociale della Banca ed essere, quindi, parte dell’azionariato di controllo che ha nominato gran parte degli attuali vertici”. Come ha specificato il sindaco, “la Fondazione ha contribuito a designare il CdA della Banca: c’è sintonia, ma non può esserci un rapporto di subordinazione fra la stessa Fondazione e i membri del CdA nominati dal Presidente Clarich, i quali, con la loro autonomia, cercano di dare un contributo alle scelte che fa la Banca”.
Valentini ha quindi riconosciuto gli sforzi compiuti dalla Banca, grazie anche all’apporto dei dipendenti, per “avere messo a posto i propri fondamentali di bilancio; aver passato gli esami della Banca Centrale Europea; non dipendere da ulteriori aumenti di capitale; aver mantenuto una buona fiducia con i clienti ed essere capaci di tornare alla redditività”. Quanto all’andamento dei corsi azionari, il sindaco ne ha attribuito le cause soprattutto a manovre speculative e alla paura che si è diffusa dopo i casi di Popolare Etruria e delle altre banche minori: “I soldi immessi grazie all’aumento di capitale sono ancora dentro la Banca, sotto forma di mezzi propri, e chi sostiene che siano stati bruciati dalle quotazioni del titolo dice un’enorme sciocchezza”.
Sulle azioni compiute da Fondazione MPS per la valorizzazione del proprio patrimonio liquido, il sindaco ha fatto riferimento agli investimenti in una forma di gestione del patrimonio mobiliare “che mi riferiscono essere in linea con i migliori benchmark del mercato. Credo che la Fondazione abbia tentato di avere rendimenti superiori per poter distribuire la redditività realizzata attraverso tale investimento, come da fini statutari, alla città e al territorio. Ci diranno com’è andata, ma non penso benissimo, perché credo che qualsiasi gestione dinamica abbia avuto un andamento negativo negli ultimi mesi”. Valentini ha inoltre evidenziato che la Fondazione ha comunque messo in atto degli interventi concreti: “Se fra pochi mesi potremo aprire la nuova sede del Tribunale civile è anche grazie al contributo della Fondazione per 300mila euro; così come sono stati aperti alcuni bandi, di importi certamente ridotti rispetto al passato, finalizzati a sostenere l’occupazione e lo sviluppo della città”.
“Siamo tutti consapevoli – ha concluso il primo cittadino – che una bella fetta di futuro del nostro territorio si gioca sul destino della Banca, del suo legame storico con la città e del mantenimento della sua direzione a Siena. Allo stesso tempo, sappiamo che il Governo e l’Europa sollecitano un processo di aggregazione che riguardi anche Banca MPS, la quale ha però bisogno di tempo e serenità per ogni ulteriore ipotesi di ristrutturazione e per poter sedere con più forza a qualsiasi tavolo negoziale senza essere sotto lo scacco, anche psicologico, di un momento di estrema difficoltà. In questa fase, ogni ipotesi di aggregazione vedrebbe ingiustificatamente svantaggiato il partner MPS da valori di Borsa non corrispondenti alla realtà operativa e patrimoniale dell’istituto senese”.
Nelle dichiarazioni finali degli interroganti, Giordano ha preferito non esprimersi in modo netto, visto il parziale accoglimento come urgenti dei quesiti del suo documento e, nell’attesa di conoscere l’attuale valore del patrimonio di Fondazione MPS rispetto al corso precedente, ha definito “limitate le azioni promosse dalla stessa Fondazione per il mantenimento e l’incremento del proprio capitale”. Piccini, che ha richiamato le responsabilità del sindaco “per una Fondazione che, in parte, dipende anche da lei”, ha affermato che avrebbe preferito un atteggiamento maggiormente incisivo, pur nella consapevolezza di quanto sia difficile mettere in discussione meccanismi già in atto da tempo. Pinassi ha invece parlato di “un triste epilogo di una vicenda nella quale pare che la Fondazione, invece di rappresentare e tutelare gli interessi della città, le stia remando contro: non resta che chiederne lo scioglimento, come vero e proprio atto di rinascita, per evitare ulteriori rendite sulle spalle dei senesi”. Tutti, infine, hanno concordato sulla necessità di recuperare un maggiore rapporto con i designati in Deputazione generale di nomina comunale.
9) NON E’ PASSATA LA MOZIONE SULL’ATO RIFIUTI DEL MOVIMENTO SIENA 5 STELLE
Non è passata la mozione presentata dai consiglieri comunali Michele Pinassi e Mauro Aurigi (MoVimento Siena 5 Stelle), nella quale veniva chiesto al sindaco e alla Giunta di attivarsi, insieme ad altri comuni delle province di Grosseto, Siena e Arezzo, per chiedere all’Autorità per il servizio di gestione integrata Atorifiuti Toscana sud la convocazione dell’assemblea per deliberare l’annullamento della procedura di gara espletata per l’assegnazione del servizio e conseguente vincolo negoziale, in quanto, a loro avviso, il contratto stipulato, dopo l’aggiudicazione dell’appalto, presenterebbe profili di illegittimità e comporterebbe un incremento dei costi, per la gestione del servizio, a carico della collettività.
Dai tavoli della maggioranza, Massimiliano Bruttini (PD) e il capogruppo Carolina Persi, le motivazioni della bocciatura. “I rifiuti sono un argomento sensibile al quale prestare grande attenzione, e non solo a livello locale, nonostante questo è inconcepibile chiedere l’annullamento della gara perché la Corte dei Conti non ha sollevato nessun problema, contestazioni o invalidazioni, sull’iter seguito per l’affidamento. Inoltre la gara ha permesso che il servizio di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti venga svolto senza incorrere nei tanti guai che si sono riscontrati in molte aree d’Italia, e le tariffe che si pagano nella nostra città sono fra le più basse del Paese”.
8) MARIA ISABELLA BECCHI SOSTITUISCE IL DIMISSIONARIO NERI NELLE COMMISSIONI CONSILIARI
A seguito delle dimissioni di Eugenio Neri (Siena Rinasce) dal Consiglio Comunale, sono decadute anche le sue partecipazioni come componente in alcune Commissioni consiliari. L’assemblea nella seduta odierna ha, quindi, nominato al suo posto Maria Isabella Becchi (Nero su Bianco) nelle Commissioni: “Servizi Sanitari e Sociali” e “Sport”.
7) PASQUALINO CAPPELLI SOSTITUISCE CAROLINA PERSI NELLA COMMISSIONE ASSETTO DEL TERRITORIO
A seguito delle dimissioni di Carolina Persi (PD) da componente della Commissione consiliare “Assetto del territorio”, l’assemblea, nella seduta odierna, ha nominato al suo posto Pasqualino Cappelli (Siena Cambia).
6) L’INVIO TELEMATICO È LO STRUMENTO MAGGIORMENTE USATO DAL COMUNE PER LA CORRISPONDENZA
La risposta dell’assessore Balani all’interrogazione di Staderini
L’utilizzo della posta elettronica certificata (pec) da parte degli uffici comunali ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nel Consiglio odierno, da Pietro Staderini (Sena Civitas), il quale ha ricordato come la pec sia “da oltre dieci anni equiparata a una raccomandata con avviso di ricevimento e costituisca, dal 2009, un obbligo per le pubbliche amministrazioni al fine di recapitare atti e documenti di valore legale, oltre che un’opportunità per il miglioramento dell’efficacia ed efficienza dell’ente”.
Staderini, constatando come invece l’Amministrazione comunale faccia ricorso ai messi per alcuni scambi di corrispondenza, ha chiesto di conoscere “quali e quanti atti vengono ancora recapitati così” e <i dati quantitativi dell’utilizzo della pec in rapporto alla consegna con i messi e tramite le tradizionali raccomandate”.
“Oltre alla pec – ha informato l’assessore alla semplificazione e sistemi informativi Mauro Balani – il Comune di Siena utilizza altri due strumenti di invio telematico: InterPro (un protocollo interoperabile in uso esclusivamente in Toscana) e il protocollo interoperabile nazionale, usati per invii diretti agli enti pubblici ed equiparabili alla pec”.
Utilizzano, infatti, il medesimo canale informatico, e permettono, oltre all’invio della comunicazione, anche quello dell’intera protocollazione che perviene al destinatario in forma non modificabile. “Le spedizioni effettuate tramite pec, InterPro e Interoperabile hanno tutte lo stesso valore giuridico e sono utilizzabili, tramite il programma di protocollo informatico, da qualsiasi dipendente del Comune di Siena. I messi provvedono, oltre che alle notifiche disposte per legge, anche alla consegna di altre comunicazioni (inviti e materiale vario), la cui quantità viene calcolata per stima”.
L’assessore ha così riportato i dati richiesti estratti, rispettivamente, dal registro di protocollo generale (pec, InterPro, Interoperabile), dai “report” giornalieri di Poste Italiane (raccomandate), e dai registri dei messi per atti notificati come richiesto dalla legge. Spedizioni dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015: pec 10.426, Interoperabile 4.718 e InterPro 778, per un totale di 15.922. Raccomandate: 3.660. Recapiti con messi: notifiche 7.364, consegne diverse 1.800.
Soddisfatto il consigliere Staderini che, però, ha richiamato “ancora maggiore attenzione, soprattutto nell’utilizzo dei messi comunali, in modo da rendere sempre più efficiente la macchina comunale”. Si è dichiarato invece “preoccupato per gli invii fuori protocollo che i dirigenti del Comune fanno, o possono fare, in totale autonomia”.
5) IL CONSIGLIO COMUNALE RICORDA LA SHOAH. UN MINUTO DI SILENZIO E RIFLESSIONE PER LA “GIORNATA DELLA MEMORIA”
“Ricordarsi delle vittime della Shoah serve a non far cadere nell’oblio le loro esistenze. Soprattutto le motivazioni per le quali furono uccise milioni di persone”. Con queste parole il presidente del Consiglio comunale, Mario Ronchi, ha aperto la sua comunicazione per celebrare il Giorno della Memoria.
“Quello attuato lo scorso secolo in Europa contro gli ebrei non era mai accaduto fino a allora. Fu data attuazione a un progetto che vedeva la sistematica uccisione dell’intera popolazione ebraica, un progetto concretizzato dall’ideologia nazista incarnata nel Terzo Reich e attuato con la collaborazione totale o parziale anche di altri stati europei”. “Questo orrore – ha proseguito Ronchi – fu conosciuto da tutto il mondo solo quando, il 27 gennaio 1945, un reparto di soldati russi oltrepassò il cancello di Auschwitz, il luogo che da allora divenne il simbolo della Shoah, dello sterminio di uomini, donne e bambini colpevoli soltanto di non essere di razza pura, oppure zingari, omosessuali, malati psichiatrici, o di aver semplicemente manifestato apertamente il dissenso verso quella disumana e folle ideologia”.
E, proprio per non dimenticare, ieri in tutta Italia si è celebrata la Giornata della Memoria, così come a Siena con appuntamenti rivolti soprattutto ai giovani, quale l’iniziativa della Biblioteca comunale degli Intronati con una selezione di 13 film e 10 fumetti dedicati e l’altro momento rievocativo, realizzato in collaborazione con la Prefettura e l’Istituto superiore “E. S. Piccolomini”, con letture di memorie e l’esecuzione di brani musicali e una riflessione dell’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli.
“Dobbiamo contribuire – ha concluso Mario Ronchi – anche con piccoli gesti a nutrire una memoria condivisa, sottolineando con forza che il tema della Shoah ha avuto anche in Italia una storia chiara e documentabile. Insieme a tanti uomini e donne giusti, non si devono dimenticare la legislazione razzista, il campo di concentramento e transito di Fassoli, il crudele campo di Bolzano, il forno crematorio della risiera di San Sabba a Trieste, il campo di concentramento e lavoro di Giado in Libia e tutti coloro che, vittime dell’ideologia assassina, non fecero più ritorno a Siena. Bisogna ricordare e vigilare affinché tutto questo non accada mai più, facciamolo con un piccolo gesto: un minuto di silenzio e di riflessione”.
4) LE SPIEGAZIONI SULL’INVIO, DA PARTE DELLA ASL, DI UN’E-MAIL INTERNA PER PROMUOVERE UN CONVEGNO PROMOSSO DAL PD SULLA RIFORMA SANITARIA
L’assessore Ferretti, riportando la nota del vicecommissario di Area Vasta, Enrico Volpe, ha risposto all’interrogazione di Ernesto Campanini
Lo scorso 9 novembre dall’ufficio Comunicazione dell’ASL è stata inviata una mail interna ai dipendenti aziendali con l’invito a partecipare a un incontro promosso dal gruppo PD regionale, in pari data, sul tema della riforma sanitaria toscana.
Nella seduta consiliare odierna, Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM), rilevando come “tale iniziativa sia da ritenersi di natura politica, e che le aziende sanitarie locali non dovrebbero avere alcun legame con i partiti o promuovere iniziative partitiche”, ha presentato un’interrogazione per chiedere “se il sindaco ritenga legittimo tale utilizzo degli uffici pubblici dell’ASL”, e “che sia chiesta alla direzione aziendale un’indagine per stabilire chi ha deciso la spedizione degli inviti tramite la posta elettronica interna e adottare le necessarie misure nei confronti dei responsabili”.
L’assessore alla Sanità, Anna Ferretti, ha riportato i contenuti di una nota sottoscritta dal vicecommissario di Area Vasta, Enrico Volpe, con la quale precisa che “l’invio del messaggio di posta elettronica è stato fatto allo scopo di informare su un’iniziativa promossa da un organismo ritenuto istituzionale del Consiglio regionale qual è un gruppo consiliare e, soprattutto, su un tema, quello della riforma sanitaria regionale, di interesse generale e altrettanta valenza istituzionale”.
“Si tratta quindi di un’interpretazione del carattere istituzionale dell’iniziativa – ha proseguito – che, in assoluta buona fede e onestà intellettuale, ha generato quanto accaduto. Alla luce dei fatti, è evidente che sia stato sottovalutato l’impatto politico del gesto”.
Lo stesso vicecommissario Volpe “porge le scuse per la vicenda e garantisce che nessuna indicazione sia mai pervenuta da organismi o uffici della Regione Toscana, totalmente estranea alla vicenda”.
“Soddisfatto, anche se la risposta la sapevo già – ha detto Ernesto Campanini – ma mi aspettavo, almeno due parole da parte del primo cittadino, visto che è il presidente della Conferenza dei sindaci”.
3) L’ASSESSORE MAGGI HA RISPOSTO ALL’INTERROGAZIONE DI PORCELLOTTI SULL’ALTA VELOCITA’ FERROVIARIA
Per Maggi: “E’ importante non perdere una grande opportunità di attrattiva, valorizzazione e sviluppo per la nostra città”
L’alta velocità ferroviaria come opportunità di ammodernamento delle infrastrutture dei trasporti e di rilancio del territorio senese. Con questa prospettiva, Gianni Porcellotti, Stefania Bufalini e Ivano da Frassini (PD) hanno presentato, oggi, un’interrogazione sulla proposta per la costruzione della nuova stazione AV Medioetruria.
Porcellotti ha ricordato come Siena sia rimasta fuori dalle grandi direttrici della mobilità fin dagli anni ’60 e che anche i collegamenti con Roma comportano “viaggi superiori alle tre ore, a eccezione del primo treno del mattino”.
“La stampa – ha evidenziato – ha pubblicato vari articoli sull’intesa tra le Regioni Umbria e Toscana per la realizzazione di una nuova stazione TAV in provincia di Arezzo, con le ipotesi di Rigutino o di Creti-Farneta, il cui costo si aggirerebbe sui 40 milioni di euro. Decisamente minori e stimate tra 2,5 e 4 milioni di euro sarebbero invece le risorse necessarie al potenziamento dello scalo già esistente di Chiusi sulla linea Direttissima, per un traffico di passeggeri che interessa tutto il territorio senese”.
Il consigliere ha quindi chiesto “quali azioni urgenti saranno attuate per approfondire ipotesi di progetti alternativi”; più in generale “quali atti si intende intraprendere per tutelare e valorizzare, da questo punto di vista, il territorio senese”.
“L’interrogazione – ha risposto l’assessore alla viabilità, Stefano Maggi – mi dà la possibilità di informare su un argomento di grande interesse perché in grado di superare l’attuale isolamento di Siena”. “Umbria e Toscana, vedendo il successo ottenuto a Reggio Emilia, hanno richiesto a degli esperti uno studio di fattibilità per delineare i luoghi. Dall’analisi sono risultate possibili: Chiusi, Bettolle-Farneta, Arezzo. Terminato lo studio, adesso occorre trovare un accordo tra le città di Siena, Perugia e Arezzo, altrimenti il rischio è quello di perdere i 40 milioni che potrebbero essere messi a disposizione a livello statale”.
“A noi – ha evidenziato Maggi – interessa la zona di Chiusi, raggiungibile con i nostri treni in un’ora, velocizzandoli. L’importante è tuttavia non perdere una grande opportunità di attrattiva, valorizzazione e sviluppo che la nostra città potrebbe ricavare da una stazione di alta velocità. Nel caso di Bettolle si arriverebbe in auto in 35 minuti, mentre non può essere una soluzione la fermata di Rigutino alle porte di Arezzo, che Siena e il suo territorio non potrebbero utilizzare in maniera efficace”.
Gianni Porcellotti, concordando sull’importanza strategica di una tale infrastruttura, ha auspicato “una decisione in grado di recuperare il tempo fino a ora perduto dalla Regione Toscana per un progetto di estrema importanza strategica con una scelta che deve essere politica e non meramente contabile”.
2) GLI ADEMPIMENTI IN TEMA DI ANTICORRUZIONE DELL’ASL 7 E DELL’AOUS
L’assessore Ferretti ha risposto a un’interrogazione dei consiglieri Bufalini e Porcellotti
Quali misure hanno adottato l’Azienda USL 7 Siena e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (AOUS) per ottemperare al Piano nazionale anticorruzione varato dall’omonima Autorità nazionale (ANAC)?
Questa la domanda posta, durante il Consiglio comunale, di oggi, con l’interrogazione di Stefania Bufalini (PD) sottoscritta anche dal collega di gruppo Gianni Porcellotti.
La consigliera, durante l’illustrazione, ha evidenziato come l’ANAC abbia rilevato aspetti gravemente carenti, soprattutto per le misure di prevenzione, e che “per la Sanità sono state individuate diverse aree a rischio, quali: contratti pubblici; incarichi e nomine; gestione delle entrate; controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni; attività libero professionali e liste di attesa; rapporti contrattuali con privati accreditati; farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie; attività conseguenti al decesso in ambito ospedaliero”.
Bufalini ha inoltre sottolineato come “l’ANAC ritenga che il successo dei nuovi piani anticorruzione, da adottare entro il 31 gennaio 2016, dipenda dalla volontà politica e amministrativa di combattere la corruzione all’interno delle proprie strutture”.
L’assessore alla Sanità, Anna Ferretti, ha innanzitutto specificato come il Comune di Siena sia tenuto per legge ad assicurare e verificare l’applicazione della normativa anticorruzione e per la trasparenza nei confronti dei propri enti e società controllate, e che il sindaco, quale ufficiale sanitario, ha competenze solo in caso di emergenze o di igiene pubblica attraverso lo strumento delle ordinanze contingibili.
L’assessore ha, poi, riportato i contenuti di due note, redatte rispettivamente dai vertici dell’ASL 7 e dell’AOUS, che hanno ripercorso le misure adottate da entrambe le aziende.
L’ASL 7, che ha adottato il Piano nel mese di gennaio 2015 e individuato le aree di maggiore rischio, sta lavorando all’armonizzazione del documento con le analoghe strutture di Arezzo e Grosseto, nella prospettiva della costituzione dell’Azienda unica di Area Vasta sud-est.
“Sono varie le azioni già messe in campo dall’ASL 7 nel corso del 2015 – ha detto Ferretti – in ambito di trasparenza, accesso agli atti, codice di comportamento del personale, compatibilità e conferimento di incarichi extra istituzionali, conflitti di interesse, sponsorizzazioni e donazioni, procedure di gara, rapporti con i fornitori, presenza di informatori medico scientifici, segnalazioni di irregolarità o illeciti. L’ASL 7 comunica anche di aver formato 139 unità tra dirigenti e posizioni organizzative tramite un corso dedicato alle misure anticorruzione e promosso un convegno sullo stesso tema, nello scorso mese di ottobre, che ha registrato la partecipazione di circa 200 persone. Infine, è in corso di predisposizione un’ulteriore azione formativa a distanza per tutto il personale dipendente”.
L’AOUS ha, invece, presentato il quadro delle misure attuate a seguito dell’avvicendamento del responsabile interno per la prevenzione della corruzione, avvenuto nel corso del 2015. “A ottobre – ha proseguito l’assessore – il Servizio interno dedicato, che è stato anche integrato qualitativamente nella sua composizione, ha definito il programma di lavoro a valere sul 2016, il quale ha contemplato anche la realizzazione della Giornata della Trasparenza in collaborazione con le rappresentanze del volontariato, con cui è stata posta attenzione su temi etici e deontologici come: conflitti d’interesse; rapporti tra ordini professionali, associazioni, società scientifiche e servizio sanitario; analisi di contesto; sviluppo di carriera e progressioni economiche del personale; codice di comportamento”. L’AOUS ha inoltre comunicato di aver programmato e realizzato corsi di formazione specifica dei referenti aziendali e, in particolare, sulla gestione dei rischi di corruzione e la mappatura dei processi aziendali maggiormente esposti.
“L’AOUS intende, comunque, basare il proprio Piano – ha concluso Ferretti – sui rischi specifici interni individuati attraverso l’analisi puntuale e approfondita di alcuni processi e cercando di incidere sui cattivi comportamenti piuttosto che sugli adempimenti. L’azienda riconosce, inoltre, come le aree individuate da ANAC a maggiore rischio abbiano importanti risvolti sulla percezione della qualità del servizio da parte dei cittadini”.
La consigliera Bufalini, nel ringraziare per la risposta, ha evidenziato la necessità di verificare, anche se la materia non è oggetto del Comune, l’efficacia delle misure adottate “così da garantire a tutti i cittadini la correttezza e la trasparenza dei servizi erogati e dei loro processi”.
1) LA VIABILITÀ DI VIALE SCLAVO NEL DIBATTITO CONSILIARE
L’assessore Maggi ha risposto a un’interrogazione della consigliera Bufalini
La viabilità di viale Sclavo ha costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Stefania Bufalini (PD).
La consigliera, sottolineando come “a seguito dei lavori edilizi che hanno trasformato l’area davanti al PalaEstra, le vigenti indicazioni segnaletiche di stop e precedenze creino difficoltà, ambiguità e potenziale pericolo per la circolazione dei veicoli”, ha chiesto all’Amministrazione di valutare una modifica all’attuale regolamentazione “o che venga, almeno, installata una segnaletica più visibile, soprattutto in relazione allo stop su viale Sclavo”.
L’assessore al Traffico, Stefano Maggi, ha ricordato come l’attuale sistema di precedenze tra via Caduti di Vicobello e viale Sclavo sia stato modificato nell’ottobre 2012 a seguito del monitoraggio delle correnti di traffico della zona generatesi con l’apertura del nuovo tracciato di via Caduti di Vicobello, risalente a circa un anno prima.
“Il sistema viario precedente – ha specificato Maggi – prevedeva che i veicoli che svoltavano in via Caduti di Vicobello, percorrendo in senso ascendente viale Sclavo, dovessero accordare la precedenza a quelli che scendevano lo stesso viale in direzione della stazione. Una situazione che determinava frequenti e lunghe code di auto, criticità e ritardi per i mezzi del trasporto pubblico locale e, in ultima ma non meno importante analisi, un notevole incremento di emissioni inquinanti a danno dell’ambiente”.
Maggi ha riconosciuto che il sistema attualmente vigente è in linea con il Codice della Strada e come sia “pertinente alle esigenze di circolazione della zona, considerando anche che vi è un limite massimo di 30 km/h che aiuta al rispetto delle prescrizioni. Anche il tasso di incidentalità registrato nella zona, dove la Polizia Municipale ha rilevato soltanto sei incidenti in oltre tre anni, depone a favore del mantenimento del sistema vigente”.
L’assessore ha informato che la segnaletica orizzontale di via Caduti di Vicobello e di viale Sclavo è stata ripassata nello scorso mese di settembre con priorità assoluta per gli “stop” e gli attraversamenti pedonali; mentre per quella verticale “vista l’ampiezza della corsia discendente, sono stati installati due cartelli di stop, uno in più di quanto prescriva lo stesso Codice della Strada: segnali debitamente anticipati nei precedenti 150 metri dal preavviso di fermata e di precedenza”.
Maggi, infine, ha ricordato l’attraversamento pedonale rialzato posto all’altezza del vecchio Palazzetto dello Sport “che svolge la funzione di primo rallentamento per i veicoli in senso discendente su viale Sclavo”.
La consigliera Stefani Bufalini, ringraziando per la risposta, ha comunque rimarcato la necessità che in viale Sclavo venga installato un segnale di “stop” più visibile, perché la strada, essendo in discesa, favorisce l’aumento della velocità dei mezzi in circolazione.