“Il caldo che in questi giorni si è abbattuto sulla città del Palio non ha contribuito a sciogliere il ghiaccio che si è creato tra Promosiena, partecipata al 100% della CCIAA di Siena, e la FILCAMS CGIL e le lavoratrici – inizia una nota di Filcams CGIL Siena.
“Non è nemmeno servito il tavolo istituzionale che si è svolto lunedì scorso alla presenza del Presidente della Provincia e del Vicesindaco del Comune di Siena” – spiega il sindacalista Samuele Bernardini.
“Ascoltate le parti – prosegue la FILCAMS CGIL – Nepi e Mancuso hanno provato ognuno per il proprio ruolo a indicare delle strade alternative ai licenziamenti, ma la dirigenza Promosiena, sorda a qualsiasi altra possibilità, è rimasta impassibile e ferma sulle proprie decisioni.
Il problema quindi rimane – denuncia il sindacato – e le risposte fornite sono per noi inaccettabili. A due settimane dalla fine della cassa integrazione in deroga non si vedono possibilità di schiarite, ma non possiamo e non vogliamo rassegnarci a perdere altri 4 posti di lavoro, tra l’altro tutta occupazione femminile.
Nell’anno dell’Expo – conclude Bernardini – mandare a casa chi pensa e progetta la promozione per le aziende del territorio, e non solo, è sicuramente poco lungimirante, ma soprattutto giustificare tale atto con la riduzione dei costi attraverso il licenziamento di quattro lavoratrici part-time e mantenere in organico due quadri con pesanti costi per l’azienda è del tutto, a dir poco, incomprensibile”.