Il San Luca di Pietro Lorenzetti è tornato a Monticchiello, Il ritrovamento e il recupero al patrimonio pubblico di un piccolo, preziosissimo capolavoro, una tavoletta su cui è effigiato San Luca, opera trecentesca di Pietro Lorenzetti, come simbolo dell’attaccamento di una comunità alle proprie radici culturali e allo stesso tempo di apertura verso i valori universali della conoscenza, dell’arte, che sono portatori di pace e dunque perfettamente coerenti con gli obiettivi dell’UNESCO.
Può essere questa una chiave per cogliere il senso dell’iniziativa “Ad terram suam. Il San Luca di Pietro Lorenzetti a Monticchiello” organizzata dal Comune di Pienza e svoltasi nella chiesa dei S.S. Leonardo e Cristoforo del borgo medievale fortificato, nell’ambito del programma per i venti anni del riconoscimento UNESCO al paesaggio culturale della Val d’Orcia, patrimonio mondiale dell’umanità.
La rilevanza dell’avvenimento è testimoniata dallo spessore dei relatori e degli ospiti intervenuti per dare il proprio contributo ad un intenso dibattito, che non ha mai perso il tono festoso del “ritorno a casa”, a partire dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza. E anche la risposta del pubblico, che ha realmente affollato l’imponente pieve duecentesca e ha seguito con attenzione il dibattito, è un segno della riuscita dell’iniziativa.
Come è noto, la piccola tavola triangolare a fondo oro, raffigurante l’evangelista San Luca a mezzo busto, è stata identificata come una delle cuspidi del polittico che il giovane Pietro Lorenzetti destinò, nel secondo decennio del Trecento, alla chiesa di Monticchiello. Nel corso dei secoli quell’antica pala d’altare è andata smembrata, solo la Madonna col Bambino si conserva nel Museo Diocesano di Pienza, ovvero nella sua terra d’origine, se non di destinazione, per intuibili motivi di sicurezza.
Quando, grazie al riconoscimento effettuato dallo storico dell’arte Gabriele Fattorini, il Comune di Pienza ha avuto la notizia che il San Luca era disponibile sul mercato antiquario, ha avviato l’operazione necessaria per acquisire l’opera, resa possibile dall’intervento di due sponsor privati, Fabbrica e Gruppo Distribuzione Italia, che hanno partecipato ad un bando superiore a 120.000 euro. Il contratto si è perfezionato nel 2024 e, dopo un’anteprima alla Biennale Antiquaria di Firenze, l’evento di Monticchiello ha rappresentato la prima vera uscita pubblica della preziosa tavola.
Così, con il dipinto ben in vista sull’altare, che ha irradiato costantemente una luce dorata, riflettendo i raggi del sole che penetravano attraverso i finestroni, si è dipanato un dibattito che, dall’arte, si è diffuso all’attualità.
Il sindaco di Pienza, Manolo Garosi, ha sottolineato la volontà politica della sua Amministrazione di rendere pubblica, visibile, un’opera d’arte importante perché ha sue radici su questo territorio e può fare da filo conduttore per i 20 anni del riconoscimento UNESCO, avendo Pietro Lorenzetti lavorato non solo a Pienza ma anche in altri Comuni dell’area. Garosi ha poi ribadito l’importanza che Pietro e Ambrogio Lorenzetti hanno attribuito al paesaggio, rendendolo elemento indispensabile per il “Buon Governo”.
Il presidente Giani, anche a nome dei consiglieri Anna Paris e Elena Rosignoli, presenti all’evento, ha detto che Pienza dà il senso di quello che la Toscana rappresenta nel mondo e ha poi manifestato la disponibilità della Regione Toscana ad impegnarsi per ottenere in prestito tutti gli altri elementi del polittico di Monticchiello, al fine di allestire una grande mostra, nel luogo dove è stato concepito e realizzato.
Il cardinale Lojudice ha parlato di “una piccola opera che dà voce al territorio” e, sottolineando che per alcuni secoli la maggior parte delle opere d’arte avuto carattere religioso, ha detto che “questo è un patrimonio che appartiene a tutti, al di là della fede professata, e ha costruito una tradizione che è anche europea. Dunque, la fede – ha concluso il vescovo – è un perno non solo dell’esistenza umana ma anche della storia”.
Luca Rossi, sindaco di Castiglione d’Orcia, Comune capofila delle iniziative per il ventennale UNESCO, ha compiuto un’approfondita e franca disamina delle qualità ma anche dei problemi del territorio e ha annunciato, per il 10 aprile, un incontro con il Ministero della Cultura per discutere l’allargamento delle cosiddette “buffer zone” circostanti il sito UNESCO, al fine di proteggerlo dai “coni” che aprirebbero la visione di impianti fotovoltaici.
Da Giampietro Colombini, presidente della Fondazione San Carlo Borromeo di Pienza ma che in qualità di assessore alla Cultura ha avviato e portato a termine l’operazione-Lorenzetti, è giunto un forte richiamo alle istituzioni pubbliche, alla struttura ecclesiastica, agli operatori turistici e commerciali, a compiere uno sforzo per sostenere la cultura: i piccoli Comuni, le associazioni, i cittadini non bastano più da soli, ci vuole un maggior impegno da parte di chi ha competenze, mezzi, strumenti.
Di grande interesse anche i contributi di Stefano Di Bello, per Opera Laboratori, e degli sponsor Fabbrica, per voce del titolare, l’imprenditore e manager svizzero Philippe Bertherat, e Gruppo Distribuzione Italia, rappresentato da Stefano Carnevali.
Appassionante come un romanzo il racconto del professor Gabriele Fattorini, storico dell’arte e direttore del Museo Diocesano di Pienza, che ha ripercorso le fasi dell’individuazione dell’opera e ha poi narrato le vicende del Polittico di Lorenzetti. Axel Hémery, direttore della Pinacoteca di Siena, museo nazionale, ha detto che quella raccolta, che oggi ospita alcuni tra i maggiori capolavori del Trecento senese, nasce proprio dalla volontà di riportare le opere dei Maestri nei luoghi d’origine.
Infine, Carolina Taddei, coordinatrice della Fondazione Musei Senesi, ha illustrato con molta chiarezza il percorso e gli obiettivi dell’UNESCO, definendo “un miracolo l’essere qui, oggi, a riconoscere il valore di un’opera d’arte, in un’epoca così travagliata”.