Lo indica Mps, in una nota diffusa nella serata di ieri in ottemperanza ad una richiesta di Consob. La banca comunica anche che – nel mese di febbraio – ha ricevuto dal Single Resolution Board (SRB) il periodico aggiornamento sui requisiti minimi su base consolidata di fondi propri e passività ammissibili (MREL) da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024. Tali requisiti sono definiti come segue: MREL in termini di TREA (Total Risk Exposure Amount) pari al 23,32%, a cui andrà sommato il CBR (Combined Buffer Requirement); MREL in termini di LRE (Leverage Ratio Exposure) pari al 7,22%. Inoltre, si legge nel comunicato, tali target sono da soddisfarsi con una quota di fondi propri e strumenti subordinati (inclusa la cosiddetta senior allowance), pari al 17,34%, a cui va aggiunto il CBR, per il TREA e al 7,22% per LRE. A parità di condizioni di mercato, la decisione comporta degli effetti sostanzialmente in linea con le ipotesi del Piano 2022 – 2026. Come già comunicato il 7 febbraio scorso, prosegue la nota, alla luce del rinvio al 2022 dell’aumento di capitale e dell’assenza di emissioni di titoli di debito nel corso del 2021, la Banca presenta al 1° gennaio 2022 un temporaneo breach dei vigenti requisiti MREL.
Tale sconfinamento è destinato a rientrare con l’atteso aumento di capitale previsto dal Piano. Per quel che concerne le discussioni con Bce e DG COMP, in merito all’approvazione del Piano industriale ed alle operazioni di rafforzamento di capitale in esso contenute, allo stato non è ancora possibile ipotizzare alcuna previsione temporale per la conclusione dell’iter autorizzativo del Piano. Il completamento di tale iter autorizzativo è indispensabile per l’avvio delle attività propedeutiche all’aumento di capitale, la cui tempistica è a sua volta fondamentale per l’esecuzione del collegato piano di funding in tempi coerenti con la decisione del SRB.