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SIENA

Siena, il Consiglio comunale di giovedì 25 novembre 2021

25 Novembre 202150 minuti di lettura
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sala-del-capitano-del-popolo_650Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta ordinaria giovedì 25 novembre, alle ore 9, nella sala del Capitano del Popolo del Civico Palazzo, in seduta pubblica. A questo link l’ordine del giorno.

Questo l’elenco dei lavori del Consiglio in continuo aggiornamento (aggiornare la pagina o visitare successivamente per visualizzare i nuovi argomenti):


LO STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO “GALLERIA DEL PALIO” ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO IN UN’INTERROGAZIONE DI MICHELI

Lo stato di attuazione del progetto “Galleria del Palio” è stato portato all’attenzione dell’aula consiliare da un’interrogazione di Luca Micheli (Pd).

Il consigliere, dopo aver ricordato l’iter progettuale e l’importanza di uno spazio museale dedicato, ha chiesto al Sindaco “lo stato attuale di realizzazione della progettazione”.

In particolare Micheli ha ricordato che “la nuova Amministrazione con deliberazione n. 319 del 6 giugno 2019 aveva ritenuto, prima dell’approvazione di fattibilità dell’intervento e al fine di arricchire con ulteriori professionalità il gruppo di lavoro incaricato, di integrarlo, sempre a titolo gratuito, con due esperti di particolare esperienza quali Maurizio Bianchini e Riccardo Domenichini”. Inoltre ha riportato all’attenzione l’interrogazione, del 19 ottobre 2019, e discussa il 21 dicembre, sempre sull’attuazione del progetto nella quale aveva ricevuto rassicurazioni dal Sindaco sulla “volontà di continuare nell’opera di attuazione della Galleria del Palio in tempi brevi”.

“Considerando che, ad oggi, a circa due anni di distanza, non risulta alcuna evidenza pubblica rispetto a fasi di avanzamento”, il consigliere ha chiesto delucidazioni per sapere “se il progetto è stato ulteriormente implementato dopo la presentazione, avvenuta il 10 dicembre 2019 da parte dell’Amministrazione, a tutta la Commissione incaricata della progettazione scientifica del concept, illustrando tutte le novità previste e rispettando le loro indicazioni; se, successivamente a tale incontro, se ne siano tenuti altri specifici sul tema con Il Magistrato delle Contrade; e se permane l’idea di aprire un info point presso le Sale dei Magazzini del Sale per mostrare alla cittadinanza lo sviluppo e la sintesi del progetto”.

A rispondere il sindaco Luigi De Mossi: “Stiamo lavorando per allargare lo spazio espositivo: nella prima parte del progetto erano previsti soltanto i locali dove ora si trovano le monture, mentre vogliamo svilupparlo sui due piani dei Magazzini del Sale. Non solo, stiamo lavorando per realizzare anche una emeroteca con biblioteca per poter rispondere alle richieste di tesi di laurea e ricerche sul Palio. Per questo stiamo valutando altri due spazi da cui accedere dai due portoni adiacenti in piazza del Mercato, ma anche dall’interno. C’è però un piccolo problema legato alla sicurezza e all’antincendio del teatro che stiamo risolvendo”. Il sindaco ha dunque ricordato che sul progetto implementato “abbiamo fatto una riunione nella sala delle monture con il rettore del Magistrato delle Contrade e tutti i priori. In quella occasione abbiamo presentato il progetto di massima”. Per ciò che riguarda l’Info Point, ha spiegato che “in considerazione della pandemia, a causa della quale, è bene ricordare, che non abbiamo nemmeno potuto disputare i Palii, stiamo lavorando per capire come fare, nel frattempo abbiamo utilizzato questi spazi per mostre ed eventi, perché in questo modo abbiamo potuto offrire alla città e ai turisti altre esposizioni”. De Mossi ha infine concluso ricordando che “questa amministrazione viene accusata di disastri sul turismo e invece, come riportato sulla stampa, siamo i primi in Italia, merito dei commercianti e dei cittadini”.

Nella replica Micheli si è detto “insoddisfatto” della risposta: “Si continuano a ripetere frasi come ‘stiamo valutando’ o ‘progetto di massima’ su un intervento partito cinque anni fa. Mi sarei aspettato che si fosse approfittato del periodo pandemico per arrivare almeno a una progettazione definitiva, invece siamo di fronte all’ennesimo buco nell’acqua e a un profluvio di dichiarazioni da parte del sindaco a cui non seguono i fatti”.


L’INTERROGAZIONE DI VALENTINI (PD) SUL SOSTEGNO AL COMMERCIO E LA REGOLAMENTAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI

Bruno Valentini (Pd) ha presentato un’interrogazione sul sostegno al commercio e la regolamentazione della concessione degli spazi pubblici.

Ripercorrendo quanto emanato dal Governo in materia e sottolineando l’impossibilità di determinare la fine degli effetti della pandemia e i conseguenti provvedimenti legislativi, Valentini ha ricordato che “finora Il Comune non si è dottato di una regolamentazione ad hoc per rispondere alle richieste degli operatori commerciali in modo uniforme e trasparente causando episodi di installazione di pedane e dehor di grande impatto come quelli alla Costarella e in Piazza San Giovanni”.

Proseguendo che “nella concessione di suolo pubblico occorre contemperare le legittime istanze dei commercianti con le esigenze di sicurezza nella viabilità pedonale e veicolare, oltre che la tutela dei valori storici e architettonici, unici di una città come Siena”.

Valentini ha poi aggiunto che “in merito a quanto evidenziato dal vicesindaco Andrea Corsi sull’opportunità di un ulteriore criterio di valutazione nell’occupazione del suolo pubblico nel Centro storico relativo al necessario “confronto con le Contrade”, pare necessario accompagnare l’auspicato ritorno alla normalità con provvedimenti di riduzione del canone anche oltre il prossimo 31 dicembre e di un ampliamento temporaneo dell’occupazione massima concedibile in area pubblica o aperta al pubblico”.

Per queste ragioni ha chiesto al Sindaco “se vi sia l’intenzione di assumere nel 2022 ulteriori e autonome misure di sostegno al settore della ristorazione e del commercio, sia di riduzione dell’imposta sia sull’aumento della superficie a disposizione degli esercizi, e se a tale scopo vi sia la disponibilità ad adottare una regolamentazione chiara e univoca per rispondere alle esigenze degli operatori”.

A rispondere l’assessore al Commercio, Alberto Tirelli: “Questa interrogazione apre un tema particolarmente importante sul quale non solo Siena, ma anche altre città si stanno confrontando, per capire quali saranno, una volta che sarà terminata l’emergenza sanitaria, le regole del gioco”. Innanzitutto perché “le legittime esigenze degli operatori del settore della somministrazione e ristorazione, accolte da questa Amministrazione, hanno generato anche circostanze di allietamento della città, ma anche costituito misure di carattere emergenziale”, ha aggiunto l’assessore.

Tirelli ha dunque spiegato che “abbiamo incontrato le associazioni di categoria, alla presenza anche dell’assessore con delega alla Polizia Municipale, Clio Biondi Santi, e del vicesindaco Andrea Corsi, con delega alla Mobilità, a dimostrazione che queste tematiche sono una priorità di questa amministrazione”. Il tutto in un quadro ancora incerto dal punto di vista sanitario: “Un dato di fatto è legato anche al termine del periodo emergenziale che probabilmente non finirà il 31 dicembre prossimo, ma, purtroppo, si parla di una proroga al 30 marzo o 30 giugno 2022”. Tirelli ha dunque indicato quali sono gli obiettivi dell’Amministrazione: “Stiamo lavorando per predisporre una nuova bozza di Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico. Il documento attualmente in vigore andrà rivisitato e sottoposto alle associazione di categoria per una opportuna concertazione che verrà successivamente esaminato dalla Giunta, dalla Commissione Consiliare e infine portato all’esame del Consiglio Comunale. Questo regolamento, che terrà conto delle esigenze maturate in questo periodo, sarà la cornice regolamentare per dare certezze agli operatori economici una vota finita l’emergenza”.

Infine l’assessore ha spiegato che “rimane sul tappeto cosa andrà avanti nei primi mesi del 2022, considerato che con tutta probabilità l’emergenza sanitaria sarà prorogata: alcune scelte fatte nel corso dell’anno che contrastano con le esigenze di viabilità e della residenza in determinate zone delle città. Queste problematiche sono state evidenziate nel corso di varie riunioni e sicuramente cercheremo di trovare punti di eliminazione di queste criticità”.

Nella replica Valentini ha detto: “mi dichiaro soddisfatto di una parte ovvero se l’amministrazione riuscirà a realizzare il nuovo regolamento concertato con associazione. Sul resto mi rendo conto che le agevolazioni dipendano anche dal fatto che non si conosce quanto durerà l’emergenza, così quale saranno le risorse a bilancio e le norme nazionali. Chiedo però che il Comune rifletta con attenzione sul fatto che non si possono far decadere brutalmente tali agevolazioni dal 31 dicembre al 1° gennaio”.


IN CONSIGLIO LA RICHIESTA DI INFORMAZIONI DEI GRUPPI PD, PER SIENA, IN CAMPO E SENA CIVITAS SULLA STATIZZAZIONE DELL’ISTITUTO FRANCI

Presentata un’interrogazione firmata da Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini (Pd); Pierluigi Piccini, Massimo Mazzini, Vanni Griccioli (Per Siena); Claudio Cerretani (In Campo) e Pietro Staderini (Sena Civitas), per conoscere la posizione del Comune in merito alla statizzazione dell’Istituto Superiore di Studi musicali “Rinaldo Franci”.

Il consigliere Alessandro Masi nella sua illustrazione ha ripercorso i passaggi chiave della vicenda. Dalla sospensione degli effetti della delibera di Consiglio, dello scorso giugno, riguardante la revoca dei locali dati all’Istituto nonché alle successive dichiarazioni a mezzo stampa dello stesso Conservatorio: “iI dialogo prosegue. Il pronunciamento del Tar non rappresenta infatti una chiusura da parte dell’Istituto nei confronti del Comune, ma l’esito di un atto di tutela dovuto dei diritti e degli interessi del Conservatorio”, da quanto affermato da vicesindaco Corsi, lo scorso 18 ottobre: “la contrapposizione tra il Comune e l’Istituto non esiste” e quelle dell’assessore all’Istruzione Paolo Benini del 22 ottobre che comunicava “ la disponibilità di ogni genere dell’Amministrazione è finita. Non daremo nessuna delle garanzie necessarie per il processo di statizzazione”.

“Come consiglieri – ha proseguito Masi – , nonostante il nostro chiaro orientamento contrario alla revoca dei locali alla Franci, siamo preoccupati che una delibera del nostro consesso sia stata sospesa dal TAR”, e, per questo, ha interrogato il Sindaco per conoscere “la posizione dell’Amministrazione sulla statizzazione dell’Istituto “Franci”, una priorità che non può essere messa a rischio e interesse superiore di Siena e del suo patrimonio culturale e scientifico, e come il Comune intenda superare questo conflitto che non fa bene alla città e alla sua cultura musicale”.

L’assessore all’Istruzione Paolo Benini ha spiegato che “in generale l’orientamento del conflitto viene attribuito al Comune, mentre l’eventuale conflitto, se di conflitto si può parlare, è stato iniziato dallo stesso Franci con atti ostili in violazioni statutarie e di buoni rapporti con le Istituzioni. Questo ha prodotto una necessità di approfondimento, che ha messo in evidenza come l’Istituto occupi uno spazio in maniera illegittima. Al Comune corre quindi l’obbligo di entrare in possesso di suddetto immobile per due ordini di motivi: riportare alla loro sede naturale i ragazzi del Piccolomini, che attualmente si trovano a Montarioso, e sanare una situazione illegittima”. Concludendo che “il contatto con il Franci è in essere. Occorre trovare una quadra a questa situazione dalla quale i 90 studenti del Piccolomini non possono prescindere”, ricordando poi che “in merito alla questione delle aule, la Provincia è sempre stata presente partecipando attivamente anche ai sopralluoghi delle stesse”.

Alessandro Masi nel dichiarare “ferma la rilevanza delle diverse problematiche in campo, riduttivo dirsi soddisfatto o non soddisfatto per la risposta ricevuta”, ha rimarcato il fatto che “il senso dell’interrogazione consisteva nell’evidenziare l’importanza della statizzazione del Franci. Un elemento primario sia per gli allievi e le loro famiglie, sia per i docenti e il personale non docente e la città, nonché per la stessa storia che l’Istituto ha rappresentato e rappresenta per Siena”.


LUCA MICHELI (PD) INTERROGA IL SINDACO SULLO STATO DEL TRATTO FOGNARIO DI TAVERNE D’ARBIA NELLA ZONA A VALLE DEL CAMPO SPORTIVO

Luca Micheli (Pd) ha interrogato il Sindaco sullo stato del tratto fognario nella zona a valle del campo sportivo di Taverne d’Arbia che “ormai da alcuni anni, periodicamente, viene interessato da fuoriuscite di liquami che invadendo i terreni circostanti causano dispersione e deposito di rifiuti maleodoranti e inquinanti. Una criticità che comporta, sistematicamente, interventi di bonifica da parte della società preposta è da attribuirsi prevalentemente all’inadeguato dimensionamento della sezione di tubatura che ne richiede una sostituzione per risolvere la situazione”.

Per questi motivi, Micheli ha chiesto se il primo cittadino “è a conoscenza del problema, se sono stati programmati interventi e con quale tempistica e se è stata prevista una bonifica dei terreni interessati dai continui sversamenti”.

Il vice sindaco Andrea Corsi ha risposto che “il tema evidenziato dal consigliere Micheli è noto e attenzionato da tempo, come altre tematiche sempre inerenti alla rete di fognatura nera a servizio dell’abitato di Taverne d’Arbia. Nel dettaglio sono stati effettuati diversi sopralluoghi congiunti ed è stato sollecitato sul tema anche il gestore della rete Acquedotto del Fiora SpA, che è a conoscenza della situazione che si presenta articolata e di non facile soluzione”.

Ha poi spiegato che “allo stato attuale non risulta che il gestore abbia programmato interventi strutturali nel breve periodo, salvo un puntuale controllo dello stato della condotta in modo da prevenire eventuali otturazioni che causano periodicamente gli sversamenti segnalati”. Corsi ha concluso dicendo che: “la problematica segnalata, insieme ad altre che presentano caratteristiche similari, è oggetto di interlocuzione con il Fiora, in modo da giungere nei tempi più brevi possibili alla programmazione degli interventi ed alla loro esecuzione”.

Micheli si è dichiarato “insoddisfatto, perché sarebbe stata necessaria una maggiore puntualizzazione del problema. Il Fiora avrebbe dovuto destinare una parte delle risorse alla risoluzione di un criticità denunciata da tempo dai cittadini, considerando che questo consesso ha prolungato la concessione pubblica di 5 anni a fronte di investimenti aggiuntivi di centinaia di milioni di euro, che devono privilegiare i problemi più urgenti, quali quelli segnalati a Taverne”.


IL PATTO DI COLLABORAZIONE TRA IL COMUNE E IL “COMITATO SIENA 2” SUL CENTRO CIVICO LA MERIDIANA NELL’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PD

Nel consesso odierno il patto di collaborazione tra il Comune e il “Comitato Siena 2 cittadini attivi e associazioni per i beni comunali” per la gestione condivisa, la cura e la rigenerazione dell’immobile comunale Centro Civico La Meridiana con l’interrogazione di Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini (PD).

Il consigliere Masi, ripercorrendo lo stato dell’arte del quartiere di San Miniato nel quale si trova il Centro ha ricordato il suo ruolo chiave come “presidio e motore d’iniziativa socio culturale di notevole importanza nel suo contesto, ma anche per la città, nonché come riferimento per l’incontro dei giovani che coinvolge le realtà associative in loco. Realtà che hanno compensato, con la loro attività, il lungo percorso di completamento e realizzazione delle opere comuni non ancora ultimato (auditorium, edificio semicircolare in Piazza della Costituzione e scuola)”.

Sottolineando poi che “il patto di collaborazione tra il Comune e il Comitato, stipulato nel 2018, è valido per tre anni con possibilità di rinnovo dopo una valutazione dei risultati realizzati” e che, “a quanto riportato dalla stampa, l’Amministrazione stia lavorando ad un bando senza chiarire se si tratti o meno di un’evidenza pubblica per un nuovo patto di collaborazione”. Masi ha inoltre evidenziato che “il centro è individuato come bene comune nel relativo elenco e che lo stesso regolamento prevede il coinvolgimento dei cittadini nell’attività di rendicontazione, misura e valutazione delle attività di collaborazione, a maggior ragione lo stesso Consiglio dovrebbe essere protagonista in questa fase o almeno esserne informato”.

Nel concludere che “poiché il quartiere in questa fase non può contare né sulla disponibilità de La Meridiana né sui locali dell’edificio semicircolare e dell’Auditorium di Piazza della Costituzione che pure furono pensati, finanziati e realizzati proprio come nuovo centro civico del quartiere a disposizione del tessuto associativo che lì opera”, il consigliere ha chiesto: “perché ad oggi l’Amministrazione non abbia ancora provveduto ad una ricognizione dei risultati di tale patto di collaborazione nonostante le richieste di incontro da parte del Comitato; come intenda procedere per la gestione del Centro Civico La Meridiana visto che è un bene comune, e come si pensa, in questa fase di attesa, dopo anche i difficili mesi di arresto dovuti al Covid, di rispondere alle esigenze di continuità delle attività delle diverse realtà associative che vi fanno riferimento”.

A rispondere l’assessore al Patrimonio, Luciano Fazzi, che ha ricordato come “a suo tempo il consiglio Comunale ha deliberato sull’approvazione del Regolamento dei beni comuni, ma l’ex Centro Civico La Meridiana è stato individuato come bene comune con Delibera di Giunta Comunale nel 2017”, e dunque ha precisato che “si deve parlare di Ex Centro Civico in quanto con il venir meno delle Circoscrizioni, i locali formalmente affidati alle stesse per la costituzione dei Centri Civici tornano nella disponibilità e gestione dell’Amministrazione Comunale, cessando di fatto la loro attività precedente”.

Fazzi dunque ha sottolineato che “in relazione al Patto di Collaborazione sottoscritto con il Comitato Siena 2, sono stati disattesi alcuni impegni, ed in particolare: tra le modalità di svolgimento del Patto era previsto che dopo 12 mesi il Comitato Siena 2 si facesse carico integralmente delle spese per le utenze, ma questo non si è realizzato”, aggiungendo che “l’Associazione, secondo quanto riportato nell’accordo, avrebbe dovuto provvedere puntualmente ad una rendicontazione sia in termini temporali che economici, ad oggi non ancora pervenuta, ed essa stessa ha dichiarato di avere problemi con l’addetto alla tesoreria, e che il Comitato Siena 2 avrebbe dovuto nominare un agente contabile in attuazione della normativa sul maneggio di denaro pubblico, ma ciò non è stato portato a compimento”. L’assessore ha dunque spiegato che “pertanto, al momento della scadenza del “Patto”, l’Amministrazione ha inteso rivedere il rapporto con l’associazione al fine di superare queste criticità”. Per queste ragioni “in questa fase l’Amministrazione si è fatta parte attiva per contattare tutti gli utilizzatori abituali dell’ex Centro Civico, si è tenuto un incontro per informare che le attività potevano essere portate avanti con le stesse modalità e condizioni, con le quali le varie associazioni avevano svolto fino a quel momento le loro attività. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il Comitato Siena 2, Legambiente, Ares Teatro, Game Storm, The Last Dance e Siena Foto Club. Hanno dato riscontro e manifestato l’interesse a continuare le attività all’interno dei locali Comitato Siena 2, Legambiente, Ares Teatro, Game Storm, The Last Dance, Siena Foto Club, Circolo Peppino Mereu e Adb – Amici della Bicicletta. Pertanto l’Amministrazione si sta facendo carico di tutti gli oneri che aveva il Comitato Siena 2; una ditta di pulizie provvederà con cadenza settimanale a pulire i bagni e gli spazi in comune. Inoltre si sta predisponendo un calendario da pubblicare sul sito per rendere fruibili i luoghi anche ad altre realtà che ne avessero necessità. L’utilizzo dei locali è ancora condizionato dall’emergenza Covid, per cui le sale andranno utilizzate rispettando le misure di sicurezza che sono a carico degli utilizzatori. E’ stata poi individuata una persona dell’ufficio Patrimonio come referente dell’Amministrazione per tutte le associazioni”.

Masi nel ringraziare l’assessore si è detto “insoddisfatto perché queste supposte inadempienze andrebbero contestualizzate insieme al Comitato Siena 2, ma, a parte questo aspetto, ciò che è da considerare è il fatto che ci sia un regolamento che prevede un passaggio dal Consiglio comunale, l’organo che deve dare un indirizzo particolare attraverso il Patto di collaborazione.
Qui adesso non c’è né un patto né un affidamento di fatto. Invito quindi l’Amministrazione a consentire al Comitato Siena 2 un momento restitutorio, un confronto con i soggetti e le varie associazioni per poi tornare in Consiglio per discuterne”.


BRUNO VALENTINI (PD) INTERROGA SULLA MANCATA REALIZZAZIONE
DI PROGETTI CULTURALI

Bruno Valentini (Pd) interroga il Sindaco sulla mancata realizzazione di progetti culturali illustrando in primis quello “annunciato nel giugno 2020 e denominato “Arte al centro”, che avrebbe dovuto coordinare i Comuni di Firenze, Perugia e Siena in un’azione concertata di promozione ad hoc, coinvolgendo i direttori dei musei delle tre città, formulando pacchetti di offerta competitiva da proporre ai turisti alla scopo di allungarne la permanenza”.

“Un piano – ha proseguito Valentini – che ha fatto emergere dubbi, riportati anche dalla stampa, a cui è seguita la pubblicazione (luglio 2020), in risposta, di una lettera del Sindaco, dal titolo ‘L’alleanza Siena- Firenze-Perugia è tutto fuorché solo un annuncio’ citando ipotetici tavoli di lavoro, e il coinvolgimento dei dirigenti dei settori interessati delle tre amministrazioni”. Progetto questo che non ha visto nessun sviluppo successivo”.

Valentini ha continuato dicendo che: “il primo cittadino ha anche dichiarato più volte che si sarebbe sviluppata una grande collaborazione fra gli Uffizi, il Santa Maria della Scala, l’Accademia Chigiana ed il complesso del Duomo di Siena, e che, inoltre, nell’ambito del progetto “Uffizi diffusi” si sarebbero potute organizzare due esposizioni al Santa Maria con artisti non senesi e anche di sculture, ma alcun seguito in tal senso, anzi lo stesso progetto sembra, al momento, procedere senza che Siena venga mai citata negli atti ufficiali dove compaiono invece Pescia, Anghiari, Lucca e Montelupo.

Inoltre, si è appreso che gli Uffizi starebbero preparando un’importante mostra sul Seicento senese a Firenze e non nella nostra città, col possibile prestito di opere attualmente qui presenti. A ciò si aggiunge che, lo scorso ottobre, Bergamo, Parma e Alba hanno costituito un distretto basato sul cibo e sul patrimonio culturale partendo dalla comune appartenenza al network delle Città creative Unesco, e dichiarando di essere aperte anche ad ulteriori adesioni. Aspetto questo che potrebbe interessare anche la nostra città considerando che la stessa è città Unesco e che è stata Capitale italiana della cultura nel 2015 come Parma nel 2021″.

Nel concludere, il consigliere ha fatto presente che “in concomitanza con la presentazione dei dati dell’Osservatorio turistico provinciale, i rappresentanti delle categorie economiche hanno chiesto che si rafforzi e si elevi il livello di programmazione di eventi, capaci di attrarre turisti italiani e stranieri, in aggiunta alla statica riproposizione dei pur straordinari asset culturali ed artistici di Siena”.
Per questi motivi, Valentini ha chiesto al Sindaco “di sapere quali siano al momento gli atti concreti seguiti alla dichiarazioni fatte, e se non sia venuto il momento di rivedere la strategia fin qui perseguita, che non ha portato alcun risultato in termini di alleanze e azioni per potenziare l’offerta culturale, compreso il mancato avvio del progetto di revisione e innovazione del Museo Civico contenuto nella proposta vincitrice del bando 2018 di gestione dello stesso”.

“Cercherò di fornirle delle risposte – ha detto L’assessore alla Cultura Sara Pugliese – sulla base di quanto riportatomi, perché, come sa, ho da poco ricevuto la delega alla Cultura e non ho gestito personalmente le questioni da lei menzionate”.

Venendo al quesito sul progetto “Arte al Centro” “mi è stato riferito che è in corso una piena attività e che è stato elaborato un preciso piano di interventi, proprio nella direzione della crescita della competitività. Siamo nella fase del work in progress e che gli obiettivi di questa intensa attività collaborativa con il Comune di Perugia e con il Comune di Firenze si stanno realizzando”.

Ricordo che l’iniziativa “Arte al Centro” è stata promossa dal sindaco De Mossi e immediatamente fatta propria in piena sintonia di intenti da parte di queste importanti città “Come neo assessore alla Cultura – ha proseguito – sarà mia premura informare costantemente l’intero Consiglio Comunale sulla progressione dei nostri progetti. Aggiungo, inoltre, che le annualità a cui fa riferimento sono state caratterizzate da una emergenza sanitaria pandemica tutt’ora in corso, che ha determinato un oggettivo rallentamento delle attività.

La Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, come già sa, è in attesa del riconoscimento richiesto, nei tempi tecnici necessari”.

Per quanto riguarda l’aspetto dello sviluppo turistico “il Comune di Siena e, quindi, l’attuale Amministrazione – ha concluso Pugliese – è stata premiata in occasione dell’ANCI Nazionale recentemente svoltosi, quale prima città toscana per il turismo e quale terza città a livello nazionale”.

Valentini si è dichiarato “imbarazzato nel ricevere una risposta non risposta, visto che tutte le cose che ho chiesto sono ancora a livello “zero”. Me ne dispiaccio, come la stessa città”.


NELL’INTERROGAZIONE DI CASTELLANI (FORZA ITALIA) I CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI DEL CENTRO TRAPIANTI RENALI DELL’AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SENESE

Nell’interrogazione di Fabio Massimo Castellani (Forza Italia) i cambiamenti organizzativi del Centro Trapianti Renali dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.

Come illustrato dal consigliere “il 1° novembre è andato in pensione il professor Mario Carmellini, direttore del centro e, contemporaneamente, a mezzo stampa, si è appreso del trasferimento nell’Ospedale di Cortona del dottore Andrea Collini che, sin dall’inizio, condivideva con lui l’attività dei trapianti”. Nel sottolineare che “questa realtà è considerata un’eccellenza in Italia con oltre 1360 interventi e una lista d’attesa di circa 280 persone per il 70% da fuori Regione”, e ricordando che “il centro è a direzione universitaria e che l’Ateneo di Siena ha già bandito un concorso per la copertura del posto di direttore di cui però non si conoscono i tempi di espletamento”, ha chiesto “se l’Amministrazione abbia avuto informazioni sulle modalità di gestione in attesa della nuova nomina, e quali possano essere le iniziative attuabili per fare in modo che la AOUS mantenga alta la qualità della scuola di trapianto renale, considerando l’esiguo numero di sanitari in grado di praticare tali interventi e vista l’importanza su scala nazionale e internazionale raggiunta dal reparto, che rischia un depotenziamento in termini di professionalità e capacità con il pensionamento del professor Carmellini e il trasferimento del dottor Collini”.

L’assessore alla Sanità Francesca Appolloni nel rispondere all’interrogazione ha dichiarato che si farà “carico di verificare presso l’Università di Siena i tempi previsti per l’espletamento del concorso nel rispetto dell’indipendenza decisionale dell’Ateneo”, ma anche che “l’attuale direzione dell’Azienda mantenga l’alta qualità delle prestazioni che oggi fanno del Centro uno dei migliori e più completi in Italia. Infatti accanto al trapianto di reni da cadaveri e da vivente, ne vengono effettuati anche doppi. Crossover fra coppie incompatibili, trapianto da samaritano e da cuore fermo, cioè l’intera gamma di interventi attualmente possibili. La professionalità e l’efficienza presente in questa realtà è testimoniata anche dai numeri degli interventi, come ricordava l‘interrogante, e proprio dalle variazioni del numero di pazienti presenti in lista si potrà ricavare un indicatore indiretto della funzionalità della nuova struttura. L’attuale organizzazione provvisoria, infatti, risulta in ogni caso di scarsa garanzia rispetto al servizio trapianti senesi”.

Appolloni ha poi voluto aggiungere “un plauso al dottor Collini, veterano della scuola ed oggi Direttore del reparto di Chirurgia generale di Cortona, che con spirito di servizio ha accettato il gravoso impegno di continuare, senza interruzioni, a gestire il servizio trapianti senese destinato ad una utenza così particolare in attesa del nuovo responsabile”.

Castellani si è dichiarato “completamente soddisfatto della risposta ricevuta”, aggiungendo di “essere fortemente preoccupato sull’atteggiamento che l’Azienda Sanitaria sembrerebbe avere nei confronti della qualità e della salvaguardia delle competenze del nostro ospedale. L’interrogazione voleva, infatti, sollevare l’attenzione su questo aspetto. Un tema di assoluta urgenza”.


BRUNO VALENTINI (PD) E CLAUDIO CERRETANI (IN CAMPO) CHIEDONO INFORMAZIONI SUI CONTROLLI DEL GREEN PASS

Bruno Valentini (PD) e Claudio Cerretani (In Campo) hanno chiesto informazioni sul controllo del Green Pass.

“La recrudescenza del virus con questa quarta ondata di contagi con epicentro in Europa vede l’Italia – ha aperto Cerretani – interessata in modo minore, grazie soprattutto ad una efficace campagna vaccinale; purtroppo, però, la provincia di Siena risulta fra le più colpite a livello nazionale soprattutto fra i minorenni e nella fascia d’età fra i 40 e i 50 anni”.

Il consigliere pur non riscontrando ancora criticità nel tasso dei ricoveri ospedalieri e terapie intensive, e condividendo l’efficacia del Green Pass “come dimostra l’attenzione verso il “modello italiano” da parte di altri Stati”, ha sottolineato l’importanza di una continua azione di comunicazione per l’estensione delle vaccinazioni e del Green Pass e relativi controlli da parte delle Forze dell’Ordine, anche con servizi in borghese per vigilare sul rispetto della normativa prevista per svolgere specifiche attività o entrare in locali chiusi.

Per questi motivi ha chiesto di conoscere “quali attività vengano svolte dall’Amministrazione comunale per promuovere il coinvolgimento della percentuale più alta possibile di popolazione nell’impegno quotidiano contro la diffusione del Covid-19; se uffici comunali e Polizia Municipale stanno operando con efficacia per controllare il possesso del Green Pass fra i cittadini senesi ed i visitatori, relativamente a quelle attività previste dalla legge; e se i vari soggetti pubblici e privati preposti al controllo stiano facendo il loro dovere, specificando il numero dei controlli fatti e delle eventuali sanzioni elevate”.

A rispondere l’assessore Francesco Michelotti a nome dell’assessore alla Sicurezza e Polizia Municipale Clio Biondi Santi assente, che ha informato sul fatto che “già da alcune settimane, in modo particolare durante il weekend, come del resto sarà fatto in occasione delle prossime festività, il servizio anti-Covid da parte della Polizia Municipale è stato potenziato di concerto con le altre Forze dell’Ordine. Ad oggi risultano effettuati 12 controlli ed elevate due sanzioni per il mancato rispetto delle norme sanitarie anti-pandemia”. Per quanto riguarda invece “l’ufficio Prevenzione e Protezione, della direzione comunale Manutenzione, dallo scorso 15 ottobre, e fino alla fine dello stato di emergenza, ad ora il 31 dicembre prossimo, ha predisposto un accurato servizio di steward che controlla che i dipendenti abbiano il green pass prima di farli accedere alle loro postazioni di lavoro nelle varie strutture comunali. Nei luoghi di cultura: come musei, teatri e le biblioteche del Comune il controllo interessa anche tutti gli utenti. Da tener presente, inoltre, che suddetto controllo, nei plessi scolastici dell’Ente è iniziato fin dal primo giorno di scuola”.

Un monitoraggio capillare, quindi, che prevede “anche controlli a campione – ha concluso Francesco Michelotti – negli orari non coperti dagli steward. Infine il competente ufficio comunale sta attivando anche rilevamenti da remoto tramite il portale INPS, così da poter verificare l’attendibilità della certificazione rilasciata per i tamponi. Infine mi preme evidenziare che, ad oggi, nessun dipendente comunale è stato allontanato perché sprovvisto di green pass”.

Cerretani si è dichiarato “abbastanza soddisfatto per quanto riguarda i dati che dimostrano, nella loro generalità, un’attenzione dei cittadini nei confronti delle pratiche anti Covid. Per quanto riguarda, invece, le attività di controllo da parte della Polizia Municipale e degli altri organi di Pubblica Sicurezza nei confronti delle attività che sono obbligate a verificare il green pass come i ristoranti che, spesso e purtroppo, non sono così attenti nel farlo”, si è detto “insoddisfatto perché di fatto non è stata data una risposta”.


IL CONSIGLIO COMUNALE CONFERMA LE ALIQUOTE IMU PER IL 2022

L’assemblea consiliare ha confermato per il 2022 le aliquote IMU approvate lo scorso anno.

Come evidenziato dall’assessore al Bilancio Luciano Fazzi “visto il protrarsi dell’emergenza da Covid-19 e in considerazione dell’attuale situazione economica della città, abbiamo ritenuto opportuno, nel rispetto della normativa, confermare anche per il 2022 le aliquote IMU del 2021”.

L’aliquota base IMU per le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8, e A/9, e relative pertinenze, è pari allo 0,6%; per i fabbricati rurali ad uso strumentale e per quelli costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale situazione e non siano in ogni caso locati, l’aliquota è pari allo 0,1%. Per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, a eccezione della categoria D/10, e le abitazioni locate con contratti di tipo concordato l’aliquota è 1,06%. In quest’ultimo caso i soggetti interessati dovranno presentare apposita comunicazione, in base alle indicazioni fornite dall’Amministrazione, sia per i contratti stipulati dal prossimo 1° gennaio, sia per quelli oggetto di proroga nel corso del 2022 o comunque interessati anche dalla presente annualità. Nei casi di omessa o tardiva presentazione verrà applicata una sanzione amministrativa di 51 euro.

Infine, per gli immobili che non rientrano nelle suddette categorie l’aliquota sarà 1,12%.

Confermata la detrazione di 200 euro da applicare, fino a concorrenza del suo ammontare, per l’abitazione principale (A/1, A/8 e A/9) e relative pertinenze, che riguarda anche gli alloggi assegnati dagli istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica.


PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE. DAL CONSIGLIO L’APPROVAZIONE DELLE CONTRODEDUZIONI

L’assemblea consiliare ha approvato all’unanimità le controdeduzioni alle 7 osservazioni sul Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune avanzate da: Regione Toscana, Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Arpat Area Vasta sud, Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, Provincia di Siena, FIAB Siena ed altre Associazioni, Esecutivo dell’Unione comunale Pd cittadino.

Il vice sindaco Andrea Corsi, nel suo intervento, ha ripercorso i vari passaggi normativi che hanno portato all’approvazione del documento, partendo dalla legge n. 340/2000, che ha introdotto in Italia i Piani Urbani della Mobilità, intesi come progetti del sistema della mobilità comprendenti l’insieme organico degli interventi su infrastrutture di trasporto pubblico e stradali, parcheggi di interscambio, tecnologie, parco veicoli, mobility manager, controllo e regolazione del traffico, informazione all’utenza, logistica tecnologie per la riorganizzazione della distribuzione merci in città.

“Successivamente – ha detto Corsi – l’amministrazione, nell’intento di aggiornare i propri strumenti di pianificazione, ha proceduto alla redazione del PUMS, quale atto strategico di pianificazione della mobilità basato su una visione a lungo termine dello sviluppo dei trasporti e della mobilità per l’intero agglomerato funzionale, coprendo tutti i modi e le forme di trasporto e favorendo lo sviluppo di modalità più sostenibili. Al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile si è andato ad aggiungere il Piano Operativo e la variante di aggiornamento del Piano Strutturale, appena approvati da questo consesso”.

Avendo valutato che l’attività del PUMS è strettamente legata all’attività di pianificazione e alle scelte da attuare a breve e medio termine con il Piano Operativo, e a medio e lungo termine con gli scenari del Piano Strutturale, Corsi ha ricordato “che i procedimenti di redazione dei 2 piani sono stati mantenuti per quanto possibile allineati ed i due strumenti sono stati adottati entrambi nel maggio 2020”.

Riguardo al PUMS “è al momento in revisione la classificazione funzionale delle Strade comunali in relazione alla coerenza di quella relativa alle strade provinciali, con gli aspetti urbanistici e la perimetrazione del centro abitato.

In attesa di concludere questo passaggio abbiamo deciso di procedere il giorno dell’approvazione del PO all’esame delle controdeduzioni alle osservazioni del PUMS, che era rimasta in sospeso, per operare l’approvazione del PUMS successivamente”.

Riguardo le “7 osservazioni pervenute 3 riguardano la Valutazione Ambienta Strategica (VAS) del PUMS e per la loro risoluzione il Nucleo Tecnico Comunale competente in materia ha espresso nella seduta del 16/11/2020 Parere Motivato e gli elaborato finali di Vas sono stati modificati sulla base di quanto richiesto dall’autorità competente.

Le 4 osservazioni sui contenuti del PUMS sono state scomposte in 42 punti analizzati in modo dettagliato nell’elaborato “Controdeduzioni alle Osservazioni” e gli esiti proposti circa il loro recepimento o meno negli elaborati del PUMS esaminati nella Commissione Assetto del territorio di questa mattina, che ha espresso parere favorevole”.


DAL CONSIGLIO COMUNALE LA TRASFORMAZIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE IN DIRITTO DI PROPRIETA’ PER ALLOGGI PEEP E DI EDILIZIA CONVENZIONATA

L’assemblea consiliare ha approvato, all’unanimità, l’adeguamento alle principali modifiche apportate all’articolo 31 della legge n. 448/1998 a seguito della conversione del Decreto Semplificazioni (legge 108/2021), delle procedure per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà degli alloggi PEEP, nonché per la rimozione dei vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione delle singole unità abitative, e loro pertinenze, e del canone massimo di locazione contenuti nelle convenzioni PEEP e in quelle previste dal DPR 380/2001; procedure già in essere presso il Comune di Siena fin dal 2005, per le quali la nuova normativa ha introdotto importanti modifiche.

La legge n.108 non ha previsto nessuna modalità transitoria ed è entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione (G.U. del 30 luglio 2021 n. 181).

Come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti “l’atto è il risultato dell’impegno dell’amministrazione e degli uffici per rendere tempestivamente operative le novità introdotte dalla modifica normativa dello scorso luglio, sia sotto il profilo dello snellimento e della celerità delle procedure sia con riguardo alle modalità di calcolo dei corrispettivi da versare per la trasformazione del diritto reale o per l’affrancazione dai vincoli convenzionali, che oggi non possono superare precisi tetti massimi fissati per legge”.

Oltre infatti a elementi inerenti la procedura amministrativa e la indicazione del termine massimo di durata del procedimento (90 giorni), la delibera consiliare prevede alcune novità rispetto al passato sia per il calcolo e corresponsione del corrispettivo, sia per le modalità di stipula delle convenzioni che segnano la definizione del procedimento.

Per il calcolo del corrispettivo, la procedura è stata allineata alla nuova norma, mantenendo comunque l’impostazione già adottata con la suddivisione del territorio comunale in tre macro-aree di riferimento (Petriccio – Acqua Calda, San Miniato, Taverne d’Arbia – Ruffolo)

Il valore unitario iniziale per la determinazione del valore delle aree è stato assunto dai valori ricavati dalla banca dati delle quotazioni immobiliari – OMI (osservatorio del mercato immobiliare).

Quanto alle modalità di versamento del corrispettivo, qualora il cittadino lo desideri, fermo restando il pagamento di una rata d’acconto, esso potrà essere rateizzato in massimo 4 rate semestrali di pari importo, maggiorate degli interessi legali, e garantite da fidejussione bancaria/assicurativa con garanzia “a prima richiesta” e saldo entro 2 anni dalla data del rogito/accettazione.

Cambia anche la forma dell’atto convenzionale conclusivo del procedimento, in quanto la legge ne prevede la stipula o per atto pubblico o con scrittura privata autenticata e trascritta.

Mediante la deliberazione odierna, quindi, il cittadino potrà contare su una maggiore certezza e celerità delle procedure tecnico amministrative esperibili per far sì che gli alloggi interessati acquisiscano un “maggior valore patrimoniale”, con riflessi positivi per la libera commerciabilità degli immobili per il sistema economico locale.


IL CONSIGLIO COMUNALE CELEBRA LA FESTA DELLA REGIONE TOSCANA

Il Consiglio comunale di Siena, prima di iniziare a discutere i punti all’ordine del giorno, ha dedicato spazio per celebrare la Festa della Regione Toscana, ricordando il 30 novembre 1786, quando la Toscana fu il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte.

A 235 anni di distanza la riflessione si è incentrata sul tema scelto dalla Regione per l’edizione 2021: “Dall’abolizione della pena di morte alla lotta ai linguaggi d’odio: la Toscana terra di diritti”.

Di seguito l’intervento del vicepresidente del Consiglio comunale Massimo Mazzini

“Sappiamo tutti che dal 2001 il Consiglio regionale celebra annualmente la Festa della Toscana, ricorrenza dedicata alla prima abolizione nel mondo della pena di morte da parte del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I di Lorena, avvenuta il 30 novembre 1786, attraverso la realizzazione e/o il sostegno ad iniziative diffuse sul territorio regionale finalizzate al coinvolgimento della comunità su questa ed altre tematiche di interesse generale, appositamente individuate annualmente.

Questo evento è l’occasione per meditare sulle radici di pace e di giustizia del popolo toscano, per coltivare la memoria della sua storia, per attingere alla tradizione di diritti e di civiltà, che nella Regione Toscana hanno trovato forte radicamento e convinta affermazione, per consegnare alle future generazioni il patrimonio di valori civili e spirituali legati alla sua storia, rigorosamente inserita nel quadro dell’unità della Repubblica Italiana, rispettosa dei principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Ogni anno, a partire dal 2001, la Festa, incentrata su un tema specifico, è stata celebrata con iniziative e manifestazioni che si sono svolte su tutto il territorio regionale coinvolgendo soggetti pubblici e privati.

Questo Consiglio, anche in anni recenti (durante questa Consiliatura) ha celebrato in più modi questa Festa: con contributi musicali degli allievi di scuole cittadine, contributi storici di docenti e dotte riflessioni del nostro Presidente, solo per fare riferimento agli ultimi anni. Quest’anno, anche in considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, il consesso ha optato per un ricordo sentito, ma sintetico da parte del sottoscritto.

L’edizione 2021 della Festa della Toscana ha per tema “Dall’abolizione della pena di morte alla lotta ai linguaggi d’odio: la Toscana terra di diritti”.

Riflettiamo dunque sul tema di quest’anno, particolarmente legato all’attualità.

Viviamo in un mondo ove, in ogni occasione, viene utilizzata la ‘lingua dell’odio’. Parole usate per diffondere disprezzo e crudeltà con vari obiettivi: a volte possono essere le donne, oppure gli stranieri, gli appartenenti a una religione o a un gruppo politico, altre può essere qualunque persona che non segua uno schema preciso di presunta ‘normalità’. Tra l’altro il ‘linguaggio dell’odio’ è un fenomeno sempre più centrale nei dibattiti di numerosi settori della nostra società, dalla politica alla scuola allo sport, ma è soprattutto con gli attuali mezzi di comunicazione, dalla tv ai social media, che ha trovato diffusione rapida e pericolosa. Questi nuovi strumenti permettono una comunicazione senza confini rendendo immediati gli scambi di messaggi, facile il trasferimento e la condivisione di conoscenze indipendentemente dalle distanze e dalle differenze sociali. Ciascuno può esprimere la propria opinione e sentirsi libero di intervenire e commentare. Tutto ciò ha consentito la diffusione di comportamenti scorretti e anti-sociali che sfociano nell’aggressione verbale e nel linguaggio dell’odio. Purtroppo si tratta di comportamenti spesso fomentati da gran parte del ceto politico che attraverso l’odio (verso l’avversario, verso un nemico identificato con i problemi del Paese) cerca il consenso: un certo linguaggio è utile per far leva sulle emozioni e sulle credenze personali come potenti strumenti di persuasione. Ed ecco che si diffondono le fake-news, le false notizie e con esse si alimentano i giudizi negativi verso intere categorie di persone. L’odio in questo modo viene alimentato artificialmente e si riverbera dal basso, in una spirale senza fine. Anche nel nostro consesso si assiste talvolta a momenti in cui il linguaggio è sfruttato per fare leva sulle emozioni. Le aggressioni verbali, una propaganda offensiva e la costruzione di autorità e di subordinazione, sia nel parlato che nello scritto, sono quindi diventate tratti frequenti dei discorsi pubblici ed anche vere e proprie strategie di comunicazione.

Negli ultimi anni il ‘linguaggio dell’odio’ è stato oggetto di studio da parte di diverse discipline (psicologia, sociologia, filosofia, linguistica, studi di genere, etc.), ma l’attenzione principale è rivolta a coloro che sono vittime di aggressione o di discriminazione verbale, prima ancora che fisica, anche alle controversie sui confini tra il diritto alla libertà di espressione e l’uso del linguaggio d’odio. Tra queste discipline la linguistica svolge un ruolo primario: la lingua e le parole sono infatti elementi fondamentali per la costruzione e il rafforzamento delle identità sociali e di conseguenza di discriminazioni, intolleranze e ingiustizie sociali. L’uso della parola per attaccare un individuo o un gruppo sulla base di tratti quali la razza, l’etnia, la religione, il genere, la nazionalità, l’ideologia politica, le disabilità o l’orientamento sessuale è diventato un ampio vocabolario, intriso di disprezzo. Con le parole possiamo offendere, insultare, esprimere la nostra superiorità o autorità e commettere pratiche discriminatorie. Soprattutto possiamo cambiare la vita di centinaia, migliaia di persone. Le parole fanno più male della violenza fisica, perché hanno a che fare con il giudizio, con la creazione di una coscienza collettiva, si insinuano nella coscienza di ognuno fino a cambiare profondamente l’autostima, come il proprio destino. E’ sotto gli occhi di tutti il dramma di adolescenti che preferiscono rinunciare alla propria vita piuttosto che subire la violenza verbale o mediatica dei propri compagni.

Parlando di violenza anch’io non posso esimermi da fare un pensiero sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo faccio citando Kofi Annan: “Lottare contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne è un obbligo dell’umanità”.

Da queste riflessioni personale l’invito, rivolto a tutti, a riflettere con attenzione e magari riuscire , con lo stesso spirito di Pietro Leopoldo, che nel 1786 abolì la pena di morte, a prenderci il primato nel ridurre il linguaggio dell’odio nella nostra vita e nelle nostre manifestazioni quotidiane”.


GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE: DAL CONSIGLIO COMUNALE CONTRIBUTI PER SENSIBILIZZARE LA COLLETTIVITA’

Istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” risulta, purtroppo, sempre più di attualità visto che, solo in Italia, ogni giorno sono 89 le vittime di reati di genere.

“Atti persecutori – ha detto l’assessore alle Pari Opportunità e Politiche Giovanili Clio Biondi Santi – abusi, femminicidi. Le donne subiscono questo. “Un crimine odioso”, così lo ha recentemente definito il premier Mario Draghi. Un crimine aberrante, soprattutto quando consumato in società definite evolute. Civili. Tra queste anche quella italiana.

Un’emergenza senza fine che si può combattere solo con la prevenzione. Con azioni di sensibilizzazione capaci di raggiungere ogni fascia della popolazione. Con iniziative e attività che facciano riflettere, che educhino, che portino ad intraprendere un percorso culturale attraverso il quale eliminare ogni pregiudizio di genere”.

Per questo l’Amministrazione comunale di Siena ha dedicato un importante momento di condivisione sul tema all’interno dell’odierna seduta del Consiglio comunale aperto dall’assessore.

“Questa giornata non deve essere una mera giornata spot – ha proseguito -. Ogni giorno va ricordato e contrastato questo fenomeno sempre più esponenziale, che ogni giorno vede aumentare il numero delle vittime. Si deve educare al rispetto e dobbiamo iniziare dalle fasce più giovani della popolazione, così che i giovani, i ragazzi di oggi, diventino gli adulti consapevoli e coscienti di domani”.

E se “in ambito legislativo sono stati fatti alcuni passi in avanti, se vediamo donne ricoprire posizioni apicali in settori storicamente considerati prerogativa maschile, molto ancora rimane da fare, affinché alle donne siano riconosciute le stesse qualità e competenze degli uomini. In un mondo in continua trasformazione e globalizzazione non possono più trovare spazio falsi paradigmi generatori di differenze tra i generi e, soprattutto, di violenze. Non lo permette lo stesso concetto di democrazia moderna”.

Dopo le dichiarazioni dell’assessore Biondi Santi quelle di Giuliana De Angelis, presidente AUSER comunale, che ha informato anche sull’intitolazione: “Parco del rispetto” di un’area verde in viale Avignone, avvenuta ieri, 24 novembre, dove sono stati collocati una panchina e un tavolo di colore rosso realizzati dagli studenti dell’Istituto Professionale “G. Marconi” ed una statua, opera degli allievi del Liceo Artistico “D. Boninsegna” raffigurante una donna vittima di violenza maschile, donati dalla stessa associazione. Presente in consiglio una rappresentanza dei ragazzi delle due scuole: Aldo Pellegrino, Ilaria Ceccherini, Cesare Rossi e Filippo Agnelli, che hanno relazionato sul lavoro svolto, oltre ad esprimere riflessioni sulla Giornata contro la violenza alle donne. L’intervento di Anna Maria Rallo, presidente dell’Associazione Donna chiama Donna, ha poi fatto una panoramica sui dati relativi alle violenze registrate nella città di Siena. A chiusura la proiezione di una serie di immagini inedite sulla realtà delle donne in Afghanistan; l’ascolto di un estratto di un’audizione in Senato di Gabriella Gagliardo, operatrice CISDA (Comitato italiano sostegno donne afghane).

Numerose le iniziative nel cartellone del Comune di Siena che, già dal 14 novembre scorso con lo spettacolo teatrale di e con Serena Dandini, ha aperto la programmazione di azioni tese a sensibilizzare la cittadinanza su questa importantissima tematica che coinvolge le donne di ogni nazionalità e cultura. Per poi proseguire, questo pomeriggio, all’inaugurazione alle ore 16 nel Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico della mostra di Katia Bassi, Ilaria Di Meo e Sofia Bazzotti “Immagini e parole contro la violenza sulle donne” e all’illuminazione di arancione della Cappella di Piazza del Camp; mentre al Teatro dei Rozzi, alle ore 21, andrà in scena la rappresentazione “Il nome potete metterlo voi” di Mauro Monni, su progetto delle associazioni culturale “Sine qua non” e “Amici della musica”. Uno spettacolo per dire “No” ad ogni violenza contro le donne.


APPROVATO IL PIANO OPERATIVO E LA VARIANTE DI AGGIORNAMENTI DEL PIANO STRUTTURALE

Approvato il Piano Operativo e la variante di aggiornamento del Piano Strutturale.

“Siamo arrivati – ha aperto l’assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti – alla tappa finale di questo lungo e articolato lavoro, che è partito ancora prima dell’insediamento di questa amministrazione”.
Un lavoro accurato per il quale Michelotti ha ringraziato, a nome dell’Amministrazione, il Responsabile del procedimento ingegner Paolo Giuliani, l’architetto Rossana Papini, i progettisti Roberto Vezzosi e Stefania Rizzotti e, con loro, tutti i dipendenti della Direzione Urbanistica che a vario titolo e “dedizione” hanno dato il loro contributo ” per dotare la città del nuovo strumento urbanistico, dopo 10 anni dall’approvazione del Regolamento urbanistico”.
Con l’adozione di questo Piano Operativo “possiamo dire che oggi Siena costituisce un modello per le prossime pianificazioni in Toscana. E’ stato un percorso virtuoso, quello instaurato fra le varie amministrazioni pubbliche coinvolte. Insieme abbiamo dimostrato che il tavolo tecnico tra Comune, Regione, Soprintendenza e Provincia ha funzionato, consentendo un confronto, anche a tratti fortemente dialettico, ma senz’altro proficuo, sui molteplici contenuti del Piano”.

Una sfida vinta per Michelotti, perché “la città si potrà avvalere di uno strumento urbanistico innovativo, in grado di snellire la burocrazia, e, al contempo, capace di preservare la sua identità e tutelare la sua storia, rispettando sempre gli standard qualitativi che ci siamo imposti”.
Il riconoscimento Unesco del centro storico, nonché i molti decreti ministeriali di vincolo delineano un perimetro non solo normativo, ma anche culturale, entro il quale esercitare l’azione amministrativa. E su questo “muove il lavoro svolto, perché tutto il territorio senese è un patrimonio di valore inestimabile”.
A seguito della firma della Soprintendenza, del Ministero e della Regione, Siena è il primo capoluogo toscano che approva il nuovo strumento urbanistico da quando è in vigore la legge regionale 65/2014, conformandosi pienamente al Piano Paesaggistico Regionale. “Mai finora – ha teso ad evidenziare – la Soprintendenza si era espressa favorevolmente su un piano urbanistico di un capoluogo toscano. Un precedente credo ci sia soltanto a Pienza che, per quanto bellissima, ha ben altra dimensione. È stato senz’altro apprezzato e quindi premiato il nostro lavoro collegiale”.

Venendo ai contenuti del Piano Michelotti ha ricordato al consesso che “la Regione assume un principio generale di immodificabilità del suolo all’interno del centro storico. Un principio certamente condivisibile, anche se non dovrebbe essere generalizzato. Sarebbe stato senz’altro preferibile adottare un criterio che consentisse valutazioni caso per caso, facendo attenzione alle singole situazioni, in modo da non impedire eventuali azioni virtuose, aggiuntive di valore ad un contesto straordinario, ma che ha comunque bisogno di essere mantenuto vivo. Ad ogni modo l’impianto normativo del piano è stato sostanzialmente confermato rispetto all’adozione avvenuta nel maggio 2020”.

Le norme tecniche di attuazione sono rimaste invariate, salvo qualche modifica e non sempre in senso restrittivo. Per quanto riguarda “gli interventi di trasformazione – ha proseguito – registriamo poche modifiche. Tra queste mi preme sottolineare, come ho già fatto in Commissione Territorio, la bocciatura della previsione del parcheggio all’interno di Porta Romana, un progetto cui tenevamo molto, ma che la Soprintendenza ha ritenuto di non avallare. Quel parcheggio avrebbe risolto molti problemi legati alla sosta in un’area congestionata, e avrebbe conferito maggiore ordine e un più facile accesso anche agli spazi aperti all’interno delle mura. Non escludiamo di poter riavviare, quanto prima, un percorso dialettico con gli altri Enti per tornare sull’argomento e proporre, eventualmente, una variante”.

Tra le novità, per le norme tecniche, due a titolo esemplificativo: “quella per le Contrade, proposta dall’Amministrazione e accolta dagli altri soggetti del tavolo, che prevede per gli immobili di proprietà, o le loro sedi, situati all’interno del centro storico, la possibilità di un ampliamento fino al 50% della superficie edificata, a prescindere dalla disciplina di intervento, purché compatibili con il contesto edilizio storico.

Mentre nelle valli verdi del centro storico che, ricordiamo, hanno un vincolo di inedificabilità, le Contrade potranno realizzare manufatti per lo svolgimento delle loro attività, funzionali anche al mantenimento della vitalità e al miglioramento delle stesse aree verdi. Manufatti da realizzare con materiali leggeri e tecniche costruttive reversibili per uso occasionale. Il tutto naturalmente subordinato alla presentazione di un progetto unitario che abbiamo chiamato “Progetto di Contrada””.

Tra le potenzialità del Piano Operativo anche “facilitare l’ampliamento degli spazi per attrezzature e servizi pubblici, come ad esempio per l’Azienda Ospedaliera, senza più alcun limite di superficie o dimensionale. Nei mesi scorsi sono state necessarie ben due varianti per permettere ampliamenti di importanti reparti: pronto soccorso e risonanza magnetica, ma grazie al nuovo Piano, la struttura potrà liberamente ingrandirsi senza alcuna necessità di variante. Un enorme passo avanti, anche come sburocratizzazione, rispetto al vecchio Regolamento urbanistico”.

Tratto distintivo del piano: “è quello di aver previsto che tutti i nuovi interventi di trasformazione, le nuove costruzioni che interesseranno la nostra città, debbano essere sempre accompagnati da opere pubbliche; si crea quindi un parallelismo importante, con il diritto alla nuova costruzione, il privato avrà l’onere di realizzare un’opera pubblica a favore della collettività. Questa è la filosofia con la quale lo abbiamo voluto contraddistinguere. Uno strumento urbanistico che persegue sempre l’interesse pubblico anche nelle singole previsioni”.

Ma il governo del territorio deve tener conto inoltre “di tutti gli aspetti conoscitivi normativi e gestionali riguardanti le operazioni di salvaguardia e di trasformazione del suolo, nonché la protezione dell’ambiente. L’alluvionale e disorganica produzione legislativa non aiuta in alcun modo questo difficile compito. Sarebbe auspicabile che il legislatore nazionale, e regionale, mettesse ordine e, soprattutto, semplificasse”.

Il nuovo strumento presentato oggi all’Aula “frutto anche, e soprattutto, del lavoro meticoloso e puntuale dei consiglieri comunali permetterà – ha concluso Michelotti – la ripresa e lo sviluppo di Siena, perché consente di essere competitivi pur mantenendo l’identità e la tradizione che contraddistinguono la nostra realtà territoriale”.


IL GRUPPO PD, CON UN’INTERROGAZIONE URGENTE, CHIEDE CHIARIMENTI SUGLI ULTIMI FURTI A CERCHIAIA E IN ALTRE ZONE DELLA CITTA’

In un’interrogazione urgente Alessandro Masi, Luca Micheli, Giulia Periccioli e Bruno Valentini (Pd) hanno chiesto chiarimenti in merito agli ultimi furti avvenuti a Cerchiaia e in altre zone della città.

Masi nella sua illustrazione ha ricordato come “si è appreso dalla stampa che da fine settembre hanno avuto luogo almeno una decina di furti, fra tentati ed andati a segno, a Cerchiaia, ma anche ai Cappuccini e Monastero. Zone queste sia artigianali e commerciali sia centri abitati che evidenziano una serialità da attenzionare con più azioni da parte del Comune, anche in collaborazione con le Forze dell’Ordine”.

“Sembra opportuno inoltre – ha proseguito – sensibilizzare l’opinione pubblica e investire sui sistemi di videosorveglianza nonché aumentare la presenza della forza pubblica sul territorio considerando che il tema della sicurezza, di interesse pubblico e prima di tutto del Comune, è stato nel 2018 uno degli impegni centrali di questa Amministrazione anche con l’istituzione di un pool ad hoc nel 2019”.

Alla luce di quanto esposto e al fatto che “tali reati si sono verificati anche negli ultimi giorni” Masi ha chiesto “se l’Amministrazione si sia già attivata, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su questi furti seriali e quali siano le azioni, in termini di prevenzione, che ha eventualmente previsto in queste aree”.

Nel rispondere al consigliere l’assessore alla Sicurezza e Polizia Municipale Clio Biondi Santi ha fatto presente che “il competente ufficio di Polizia Giudiziaria del Comune non ha ricevuto nessuna segnalazione o denuncia diretta da parte dei cittadini, ma che comunque, da parte del Comando è stata ampliato e rafforzato il servizio di vigilanza nelle zone citate dall’interrogante”.

Per quanto riguarda l’area di Cerchiaia l’assessore ha informato che l’omonimo Consorzio “ha richiesto all’Amministrazione di poter allestire, a proprie spese, un sistema di videosorveglianza da inserire, poi, all’interno di quello gestito dal Comune”. Si è tenuto, infatti, alcuni giorni fa un incontro sul posto al quale hanno partecipato, insieme a rappresentanti dello stesso Consorzio Cerchiaia e del Consorzio Terre Cablate, il comandante dei Vigili Urbani e il responsabile comunale dell’Ufficio Reti, Infrastrutture tecnologiche. “La proposta avanzata dal Consorzio Cerchiaia è stata accolta – ha proseguito –, pertanto a breve nell’area saranno collocate 8 telecamere, che andranno così ad incrementare le 280 già dislocate in tutte le parti del territorio comunale, di cui 9 nell’area Cappuccini, Custoza, Palazzo Diavoli e Pescaia. Inoltre, grazie ad un contributo regionale potremo, ulteriormente, aumentarne il numero. Costante e proficua, inoltre, la collaborazione con tutti gli enti di pubblica sicurezza con i quali stiamo altresì portando avanti progetti tesi ad evitare fenomeni criminosi che, seppur limitati rispetto ad altre realtà regionali, non devono essere sottovalutati”.

Alessandro Masi nel dichiararsi soddisfatto per la risposta ricevuta e ringraziando l’impegno del Corpo di Polizia Municipale in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine, ha evidenziato “l’importanza di rappresentare vicinanza alla cittadinanza su una questione così importante come la sicurezza, un tema che sta a cuore a tutti, così come il fare ‘fronte comune’ per prevenire e risolvere queste criticità”.


CONSIGLIO COMUNALE, IL SINDACO HA COMUNICATO LE ULTIME NOMINE DELL’AMMINISTRAZIONE

In apertura del Consiglio comunale, il sindaco Luigi De Mossi ha comunicato le ultime nomine dell’amministrazione comunale in alcuni enti.

Per quanto concerne la Fondazione “Istituto per la Gioventù Santa Teresa”, sono stati nominati due componenti del Consiglio di Amministrazione: l’avvocato Marta Maria Antonella Bradascio e il dottor Daniele Bartolini .

Alla Biblioteca Comunale degli Intronati, come nuovo componente del cda, è stata nominata la professoressa Nicoletta Fabio; mentre alla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, l’avvocato Giovanni Liberati Buccianti è stato nominato vice presidente del Consiglio di Amministrazione.


CONFERMATE IN CONSIGLIO LE ALIQUOTE IRPEF PER IL 2022

L’assemblea consiliare ha confermato anche per il 2022 le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF.

L’assessore al Bilancio Luciano Fazzi, nell’illustrazione dell’atto, ha affermato come “con il perdurare dell’emergenza epidemiologia e la conseguente riduzione delle entrate di parte corrente, si ritiene opportuno confermare anche per il prossimo anno le aliquote dell’addizionale comunale Irpef degli anni precedenti, al fine di garantire la permanenza degli equilibri correnti di bilancio”.

Prevista, quindi, l’esenzione per redditi imponibili fino a 11.999,99 euro; 0,735 l’aliquota per i redditi fino a 15mila; 0,78 per redditi da 15.000,01 a 28mila; 0,79 da 28.000,01 a 55mila; 0,795 da 55.000,01 a 75mila, e 0,8 per i redditi oltre 75mila.


LE LUNGHE ATTESE E I NOTEVOLI DISAGI PER I TAMPONI AGLI SUDENTI NELL’INTERROGAZIONE URGENTE DI RAPONI (FI)

Maria Concetta Raponi (Forza Italia) ha presentato un’interrogazione urgente sulle lunghe attese e i notevoli disagi per i tamponi agli studenti.

“Il nuovo protocollo, successivo al documento riguardante le “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars Covid in ambito scolastico” – ha ricordato il consigliere – prevede che, per gli under 12, venga effettuato un tampone il prima possibile dal momento in cui si è stati informati del contatto con un positivo e che se il risultato è negativo, lo studente possa rientrare a scuola senza fare la quarantena e che successivamente ne venga fatto un secondo dopo cinque giorni”.

“Un iter – ha proseguito Raponi – che, come riportato anche dalla stampa nei giorni scorsi, ha fatto vivere agli alunni una vera e propria odissea per sottoporsi al tampone necessario per il rientro a scuola, dovuta anche al fatto che molti si sono recati al drive through al posteggio della Mens Sana perché non è stata data comunicazione alle famiglie dell’apertura di un nuovo hub in via Tolomei che, comunque, non ha migliorato la situazione visto la presenza di un solo operatore rispetto al numero considerevole di utenti”.

“Alla luce dell’incremento dei positivi, stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità”, il consigliere ha chiesto “se l’Amministrazione è a conoscenza degli enormi disagi e delle lunghe attese che si sono verificate per gli under 12; quali possano essere le iniziative attuabili affinché l’AUSL organizzi in maniera più organica e scaglionata gli orari di convocazione onde evitare code e assembramenti come nei giorni scorsi e se la stessa possa farsi portavoce con i dirigenti dell’AUSL affinché possano essere individuate non solo modalità diverse ma anche altre strutture da utilizzare”.

Il presidente del Consiglio Marco Falorni ha risposto all’interrogazione, a nome dell’assessore alla Sanità Francesca Appolloni, assente in aula, riportando quanto comunicato a quest’ultima dal direttore della Zona Distretto Senese Azienda Usl Sudest spiegando che “si sono dovuti organizzare in modo urgente in seguito alla circolare ministeriale che prevede che in caso di positività a tampone molecolare di un alunno la sorveglianza articolata degli altri contatti avvenga tramite tampone antigenico o molecolare”. Aggiungendo che “la Regione Toscana ha dato seguito a questo atto provvedendo affinché la sorveglianza sia effettata con tamponi rapidi a referto immediato, 15 minuti, e in caso di positività la richiesta di uno molecolare di conferma. Vista la quantità di casi positivi e la numerosità di scuole nel capoluogo ciò ha portato a confluire sul drive through alla Mens Sana: due tipi e delle tempistiche differenti di testing e un conseguente e notevolissimo incremento di volume di attività. Nella impossibilità di allestire un nuovo drive through, è stato urgentemente concordato con l’Amministrazione un altro centro integrativo e non sostitutivo a quello del parcheggio in modalità walk through (a piedi) per meglio distribuire tutta l’attività”.

L’assessore ha poi spiegato a titolo esplicativo che “alla capacità massima del punto drive di 300 tamponi molecolari/die si sommano 330 di quelli rapidi delle scuole (questo è il numero ad oggi). La scelta di affiancare al parcheggio Mens Sana quello a piedi di Via Tolomei 7 è da considerarsi una soluzione emergenziale che permette di distribuire le richieste degli alunni nel minor tempo possibile nel tentativo di evitare il ricorso alla DAD come nel recente passato. Tra ASL e Comune di Siena è in atto un quotidiano monitoraggio del fenomeno al fine, se necessario, di trovare un ulteriore alternativa come un nuovo drive through, che comunque, alla luce dei numeri e delle modalità di testing scolastico porterebbe ad una riduzione delle attese ma non ad un abbattimento”.

Raponi nel ringraziare e aggiungendo di “capire la situazione emergenziale e la finalità di evitare la Dad, e prendendo atto che ci si stia organizzando per migliorare l’effettuazione dei tamponi considerando che l’anno scolastico è appena iniziato e che stando ai numeri la situazione, sicuramente, si farà ancora più complessa”, ha spiegato che “le tempistiche di risposta al testing di 15 minuti non è reale” portando una sua personale esperienza e aggiungendo che “la refertazione, necessaria per il rientro a scuola, che non viene inviata in tempo, determina un disservizio enorme che speriamo si possa al più presto risolvere”.


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