All’indomani dello stop al negoziato tra Unicredit e Ministero del Tesoro, il titolo di banca Mps riesce ad entrare brevemente in contrattazione, scambiando a 0,99 euro ad azione, a fronte della chiusura di 1,072 di venerdì, prima di essere nuovamente sospeso a Piazza Affari.
Il titolo segna ora un calo teorico dell’8,58% mentre Unicredit, in scia alla fallita acquisizione, cede il 2,2% a 11,27 euro.
Sprofondano anche i quattro bond subordinati emessi da Mps, per un controvalore complessivo di 1,75 miliardi di euro.
I titoli cedono tra il 13% e il 19,4% sui timori di un burden sharing nel caso in cui il Monte, in mancanza di investitoti disponibili a sottoscrivere l’aumento con lo Stato, dovesse essere messo in sicurezza con una ricapitalizzazione precauzionale e non a condizioni di mercato.
Il bond da 750 milioni con scadenza 2028 perde il 16,8% e tratta poco sopra il 60% del suo valore nominale, quello da 300 milioni con scadenza nel 2029 arretra del 13% a 84,5, quello da 400 milioni con scadenza 2030 sprofonda del 19,4% a 63,4 e quello da 300 milioni con scadenza 2030 del 18,9% a 66.