per valutare lo stato dei luoghi e le misure di messa in sicurezza d’emergenza adottate dalla ditta – che ha comunque già proceduto alla notifica di potenziale contaminazione ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/2006 e DGRT 301/2010 – a seguito dell’incendio del capannone che si era sviluppato la mattina di sabato scorso.
Nel corso del sopralluogo odierno, sono stati anche effettuati campionamenti di matrici ambientali nelle aree di maggiore ricaduta delle sostanze che possono essersi sprigionate durante l’incendio. L’ubicazione dei campionamenti è stata concordata con il Settore modellistica previsionale dell’Agenzia, tenendo conto dei parametri rilevati dalle due stazioni meteo della rete regionale più prossime al sito dell’incendio (Scorgiano e Barberino Val d’Elsa).
Le verifiche di ARPAT hanno riguardato anche il torrente Drove, dove è stata segnalata la presenza di acque con colorazione rossastra e schiume, probabilmente dovute all’immissione di acque di spegnimento dell’incendio che, in parte, non sono state trattenute nelle vasche di raccolta di cui è provvisto l’impianto nonostante le misure di contenimento adottate dalla ditta che ha attivato l’autospurgo.
Le analisi sui campioni di acque e terreni saranno condotte presso i laboratori di ARPAT.
“Stiamo monitorando la situazione dell’impianto – ha detto l’assessore all’ambiente della regione Toscana Monia Monni -. Arpat sta svolgendo campionature sui terreni e nelle acque del fosso Drove, al fine di verificare la presenza di inquinanti. Mi sono messa in contatto con il vicesindaco di Poggibonsi, Nicola Berti, assicurandogli piena collaborazione da parte della Regione per mettere in campo tutte le azioni necessarie per garantire la massima tutela della salute e dell’ambiente”.