Non potevano sapere che nell’appartamento individuato per un verosimile furto, abitava infatti un agente della Questura di Siena.
Avevano dapprima suonato, come da prassi, per verificare la presenza di persone all’interno per poi, eventualmente, decidere di forzare l’ingresso ed accedervi.
Il poliziotto stava rientrando in casa proprio in quel momento in compagnia del figlio uscito da scuola, le ha notate e ha così chiesto delle spiegazioni, intuendo subito, vista l’insofferenza alle domande delle due, il vero motivo della loro presenza.
Allertata quindi la Sala Operativa, di lì a poco le Volanti della Questura hanno bloccato le due nomadi, sprovviste di qualsiasi documento, che hanno continuato a giustificarsi riferendo di trovarsi lì per incontrare una loro amica.
Condotte in Questura per la loro identificazione e per gli approfondimenti investigativi, sono state perquisite dalle agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Ben nascosti nel reggiseno di una delle due sono stati rinvenuti due grossi cacciavite lunghi trenta centimetri, attrezzi usati normalmente per forzare gli ingressi negli appartamenti poi svaligiati.
Le due giovani, al termine dell’attività di identificazione, sono risultate non nuove a tali azioni delittuose; una delle due, in particolare, proprio quella con indosso i due cacciavite, annovera già svariate denunce per furti in appartamento, commessi in varie località d’Italia.
Al termine dell’attività, coordinata dal Pubblico Ministero della Procura minorile di Firenze, le due sono state deferite per il possesso ingiustificato dei due cacciavite e sono state collocate, in ragione della loro minore età, anche con l’interessamento dei Servizi Sociali, presso una idonea struttura in attesa di determinazioni della competente Autorità Giudiziaria.