Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta ordinaria martedì 29 giugno, alle ore 9, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento (aggiornare la pagina o visitare successivamente per visualizzare i nuovi argomenti):
19) LA NUOVA SIENA CARD E L’USCITA DALLA FONDAZIONE MUSEI SENESI AL CENTRO DI UN’INTERROGAZIONE DI VALENTINI (PD)
La decisione dell’amministrazione comunale di uscire dalla Fondazione Musei Senesi e la realizzazione di una nuova city card sono state al centro di un’interrogazione presentata da Bruno Valentini (PD).
Il consigliere ha ricordato i costi e le finalità della nuova tessera per il rilancio del comparto turistico in un’ottica di collaborazione con una vasta platea di interlocutori istituzionali ed economici del territorio senese. Progetto che appare “poco coerente con la decisione presa di uscire dalla Fondazione, la quale aveva già proposto e studiato una “card del turista” “.
A tal proposito ha quindi chiesto “come si intenda concretizzare la collaborazione con il complesso sistema museale e l’offerta culturale della provincia e se ci sia la possibilità di riallacciare un dialogo positivo con tutti gli attori coinvolti rispetto al ruolo e alla presenza di Siena nella Fondazione Musei Senesi”.
A rispondere l’assessore al Turismo, Alberto Tirelli, che ha ricordato a Valentini che “nei 5 anni in cui ha amministrato la città, Siena viveva racchiusa all’interno delle sue mura alla ricerca di una illusoria autarchia, aprendo le sue porte a gruppi per farla visitare in sole 3 ore al giorno. Da quando ci siamo insediati il dialogo con i Comuni dell’area è stato attivato ed è diventato proficuo e operativo. Abbiamo creato un ufficio preposto ai Progetti Sovracomunali, diretto da Paolo Bonari, che si occupa dell’avvio e dell’operatività dell’ambito turistico territoriale Terre di Siena, che raccoglie i Comuni di Sovicille, Rapolano Terme, Murlo, Monticiano, Monteroni d’Arbia, Chiusdino, Buonconvento e Asciano”. Tirelli ha dunque proseguito, ricordando che “abbiamo attivato numerosi progetti operativi con altri Comuni: basta pensare alla riuscitissima iniziativa di valorizzazione dei percorsi ciclabili della Francigena che abbiamo fatto a Colle Val d’Elsa”.
L’assessore ha dunque sottolineato che “l’arrivo dell’emergenza Covid ha sconvolto ogni programmazione, che era stata adeguatamente avviata e che stava fornendo risultati superiori ad ogni più rosea previsione: basta guardare il numero degli arrivi e delle presenze del 2019 e soprattutto i dati dei primi due mesi del 2020, che testimoniano una lieve ma significativa inversione di tendenza, riguardo alla permanenza media dei turisti nella nostra città oltre ad un significativo incremento del numero degli arrivi”. Tirelli ha dunque ricordato alcune delle iniziative messe in piede dal Comune: “Abbiamo creato il Convention Bureau mirato in particolare alla promozione della convegnistica e Wedding. Lavoriamo alla destinazione Siena per promuovere tutto il territorio, tutti insieme. Abbiamo iniziato a partecipare direttamente alle fiere a Milano prima dell’emergenza Covid e speriamo nei prossimi mesi a Rimini. Il lavoro è duro, soprattutto in questo momento, ma anche prima del Covid non è stato facile zittire e annullare una sbagliata comunicazione portata avanti dalla precedente amministrazione: abbiamo lavorato per passare da “Siena in tre ore” a “Siena in almeno tre giorni””. Per quanto riguarda il progetto city card, Tirelli ha spiegato che “l’iniziativa è ancora in fase di realizzazione ma sarà una carta del senese che permetterà, ad esempio, di avere sconti e visite guidate nei musei che rappresentano anche un modo di far lavorare le nostre guide in questa fase così difficile. L’idea è quella di allargarla anche ad altri Comuni e ne abbiamo già parlato con altre amministrazioni”. In merito alla Fondazione Musei Senesi, l’assessore ha sottolineato che “la mission negli anni è stata la sola sopravvivenza della stessa. Alla quale proprio il consigliere Valentini non mi sembra che tenesse particolarmente visto che si era ‘dimenticato’ di versare la quota parte del Comune di Siena e proprio questa amministrazione ha provveduto a pagare lo scorso novembre i debiti pregressi per circa 75 mila euro”.
“Consigliere Valentini – ha infine detto Tirelli – prima di prendere una posizione la invito a condividerla con i suoi colleghi, amici e compagni perché ascoltando il parere di numerosi amministratori sia condiviso da tutti il giudizio sull’inutilità di questa Fondazione dalla quale il Comune di Siena è uscito anche seguendo il consiglio del compagno Sandro Starnini che già nel maggio 2008 si chiedeva a cosa serviva la Fondazione Musei Senesi”.
Nella replica Valentini ha esordito invitando Tirelli “a leggere i giornali dove solo una settimana fa i sindaci di ogni colore di gran parte dei Comuni della Provincia hanno risposto alla provocatoria politica dell’amministrazione senese e affermato insieme, compreso Rapolano, che continueranno a portare avanti l’esperienza della Fondazione Musei Senesi nonostante l’amarezza per la mancata collaborazione del capoluogo. Siena non è mai stata così sola e inefficace in campo turistico come adesso”. Non solo, il consigliere ha ricordato che “il Comune ha sbagliato a pagare le quote degli anni precedenti al mio mandato perché purtroppo mancava un atto essenziale: la delibera di adesione del Consiglio Comunale alla Fondazione, problema che abbiamo immediatamente risolto nel 2013 “. Infine Valentini ha sottolineato come “Siena si sta facendo la sua city card senza coinvolgere altre amministrazioni ma il richiamo degli altri Comuni al capoluogo è chiaro: se fai così e continui ad andare avanti da solo, attento che andrai a sbattere”.
18) NON PASSA LA MOZIONE DI CERRETANI SUL CONTRASTO ALL’ABUSO DI ALCOL
Non è passata la mozione di Claudio Cerretani (In Campo) sul contrasto all’abuso di sostanze alcoliche.
Il consigliere ha ricordato come “recenti fatti di cronaca confermano che anche Siena non è esente da questo drammatico fenomeno, alimentato dalla scarsa attenzione nella somministrazione di bevande alcoliche a minori da parte di alcuni gestori di pubblici esercizi, con conseguenze negative sulla salute dei giovani e, in generale, sulla sicurezza dei cittadini”.
Da qui la richiesta di impegno del sindaco e della Giunta “a effettuare un attento monitoraggio, ponendo particolare attenzione alle fasce più giovani, tra i 13 e 18 anni; estendere a tutto il territorio cittadino l’applicazione del Regolamento per il contrasto dell’abuso di sostanze alcoliche, con un’attenzione particolare ai limiti per la loro vendita e il consumo nelle aree pubbliche, e adeguati controlli da parte della Polizia Municipale, in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine; nonché promuovere, insieme alle associazioni e alle Contrade, campagne di prevenzione e informazione, soprattutto per i più giovani, così da evidenziarne i rischi e indicazioni sulle strutture e i percorsi di sostegno e recupero che possono essere messi a disposizione”.
Dai banchi della maggioranza, il consigliere di Forza Italia Lorenzo Loré ha dichiarato “quanto sia evidente che l’intento di tale mozione sia lodevole, ma prima di decidere su come comportarsi in merito ad un tema così delicato, abbiamo chiesto all’assessore al Sociale Francesca Appolloni ulteriori chiarimenti confermandoci che il Comune è da sempre operativo in progetti e azioni di divulgazione e sensibilizzazione. Nello specifico l’Amministrazione sta portando avanti due filoni. Il primo con l’azienda Usl con un protocollo di intesa per regolamentare i rapporti tra questa e l’Amministrazione per progetti e attività ad hoc. L’altro con una collaborazione con ANCI e la Rete Città Sane per eventi e manifestazioni con serate no alcol coinvolgendo anche gli esercenti di vendita e somministrazione alcolici. Il nostro voto è quindi contrario perché l’Amministrazione è già attiva in questo senso”.
17) PASSA LA MOZIONE DI STADERINI PER RISERVARE MAGGIORE SPAZIO ALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO NEI MERCATINI DI NATALE
Passa la mozione presentata, nella seduta consiliare di oggi, dal consigliere Pietro Staderini (Sena Civitas), per riservare spazio alle associazioni di volontariato cittadine all’interno dei prossimi Mercatini di Natale.
Staderini, rimarcando “la ricchezza per la città dell’esperienza e delle attività messe in campo dal mondo del volontariato, tese alla soddisfazione dei bisogni sociali rilevanti, l’utilità collettiva, la produzione di ‘beni civili’ e servizi che rispondono alle necessità della popolazione”, in considerazione anche “delle effettive difficoltà nella ricerca dei volontari e nel reperimento delle risorse a loro necessarie”, ha chiesto l’impegno del sindaco e della Giunta affinché venga prevista “l’assegnazione alle associazioni senesi di uno spazio gratuito adeguato, nei Mercatini di Natale, allestiti per l’occasione nella zona di piazza Matteotti-La Lizza, così che con gli introiti derivanti dalla vendita dei loro prodotti possano recepire un sostegno alle loro attività”.
A integrazione dell’atto, il consigliere Maurizio Forzoni (Fratelli d’Italia) ha presentato un emendamento sottoscritto da Tommaso Bartalini e Federico Minghi (Voltiamo Pagina), Barbara Magi, Bernardo Maggiorelli, Stefania Selvaggi, Anna Masignani (Fratelli d’Italia), Davide Dore, Eleonora Raito, Fulvia Nardi (Lega), Fabio Massimo Castellani (Forza Italia), Andrea Piazzesi e Davide Ciacci (Gruppo Misto), nel quale si chiede di prevedere “per le future festività natalizie, se svolte con le medesime modalità, almeno 4 spazi gratuiti in occasione del Mercatino di Natale in Piazza del Campo, ad associazioni che svolgano effettivamente attività sul territorio, vista la mancanza di spazio nell’area piazza Matteotti-la Lizza”.
16) CON UN’INTERROGAZIONE URGENTE IL GRUPPO PD CHIEDE INFORMAZIONI SUL TRASFERIMENTO DA SIENA DI ENGINEERING
Il gruppo consiliare PD (Alessandro Masi, Luca Micheli, Giulia Periccioli e Bruno Valentini), ha presentato un’interrogazione urgente relativa all’annunciato trasferimento da Siena della sede di Engineering.
Masi nell’informare l’aula che, da quanto appreso dalla stampa, 160 lavoratori della società dal prossimo 1° settembre saranno trasferiti da Siena con la possibilità di scegliere tra la sede di Firenze e Arezzo, ha evidenziato come “la misura adottata dalla società risulti inaspettata vista, anche la chiusura positiva del bilancio 2019”.
“Considerati i disagi che la delocalizzazione comporterà ai lavoratori – ha proseguito il consigliere – chiedo al sindaco se l’amministrazione si è già attivata per conoscere i motivi aziendali del trasferimento e se, in caso si dovesse trattare di un tema di costi, il Comune potesse intervenire, e in che modo, per mantenere questa attività high tech e le sue professionalità nella nostra città”.
Il sindaco Luigi De Mossi, nel comunicare all’aula di aver incontrato, la scorsa settimana, insieme al consigliere Lorenzo Loré una delegazione di dipendenti di Engineering, ha annunciato che, proprio domani, 30 giugno, si troverà con i dirigenti dell’azienda così da avere un quadro preciso della situazione.
“Una situazione – ha ribadito il primo cittadino – consequenziale alla crisi che ha colpito la Banca MPS, così come il mondo bancario in genere, che si è trovato ad affrontare quanto accaduto negli anni Settanta alla grande industria con la robotizzazione”. Anche “la diversificazione del portfolio clienti attivata dalla società non è stato sufficiente a superare la crisi. Purtroppo come Comune non possiamo intervenire con sostegni economici, ma cercheremo di far mantenere a Engineering la sede a Siena, sia per agevolare i dipendenti che quando non sono in lavoro agile possono restare, comunque, sul territorio senza essere costretti al pendolarismo e sia per le ricadute economiche dovute alla loro presenza a Siena”.
Masi, nel ringraziare per risposta ricevuta dal sindaco si è dichiarato “in parte soddisfatto. Il sindaco ha compreso lo spirito della nostra interrogazione: condividere le preoccupazioni che stanno vivendo i dipendenti di Engineering e creare spazi di dialogo con l’azienda, in modo da stimolare possibili soluzioni magari non ipotizzate dalla stessa. I rischi per l’occupazione e i disagi dei lavoratori nella nostra città nel post Coronavirus meritano un punto della situazione del Consiglio Comunale, con la conferenza dei Capigruppo e il sindaco”.
15) APPROVATA ALL’UNANIMITA’ LA MOZIONE PRESENTATA DA RAITO, DORE, NARDI E MASTROMARTINO (LEGA) PER L’INTITOLAZIONE DI UNA SALA DEL COMUNE AI CADUTI DELLE FORZE DELL’ORDINE
Approvata, all’unanimità, la mozione presentata da Eleonora Raito, Davide Dore, Fulvia Nardi, Francesco Mastromartino (Lega) con la quale hanno chiesto di intitolare una sala del Comune ai caduti delle Forze dell’Ordine “che hanno immolato la loro esistenza anteponendo il rispetto delle leggi e la vita dei più deboli alla propria”.
Il consigliere Raito ha ricordato all’aula quanto “questi angeli in divisa, caduti nell’espletamento del loro dovere, abbiano garantito ai loro e ai nostri figli un argine alla follia umana. Proprio per il loro sacrificio, esempio e memoria di eroismo, coraggio e fedeltà alla nostra Patria e per tutti coloro che cadranno”, ha chiesto l’impegno del sindaco per dedicare a loro uno spazio comunale. “Un segno – come ha ribadito – per sottolineare l’immensa gratitudine nei confronti dei caduti dell’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Polizia Penitenziaria”.
14) APPROVATA LA MOZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PER FAR PRECEDERE IL CONSIGLIO COMUNALE DALL’INNO DI MAMELI
Approvata la mozione presentata dai consiglieri Maurizio Forzoni, Alessandra Bagnoli e Bernardo Maggiorelli, Barbara Magi e Anna Masignani di Fratelli d’Italia, per far precedere le sedute del Consiglio comunale dal “Canto degli italiani”, composto da Goffredo Mameli nel 1847 (musica di Michele Novaro), e riconosciuto Inno nazionale dalla legge 181 del 2017.
Forzoni ricordando “come l’inno, al pari del tricolore, rappresenti l’elemento distintivo e qualificante nel quale tutti gli italiani dovrebbero riconoscersi”, e di come “ex presidenti della Repubblica come Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano si siano adoperati a recuperarne il valore”, ha chiesto l’impegno del sindaco e della Giunta affinché, anche tramite la Commissione Statuto e Regolamento, si possa procedere ad eseguirlo prima dell’apertura dei lavori di ogni seduta consiliare.
13) APPROVATA ALL’UNANIMITA’ LA MOZIONE DEL GRUPPO FRATELLI D’ITALIA SULLA CASA CIRCONDARIALE DI SIENA
Approvata all’unanimità dall’assemblea consiliare la mozione sulle gravi criticità della Casa Circondariale di Siena.
Nel documento, sottoscritto da Maurizio Forzoni, Alessandra Bagnoli, Bernardo Maggiorelli, Barbara Magi e Anna Masignani del gruppo Fratelli d’Italia, viene sottolineato come “le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria senese abbiano più volte rappresentato al Ministro della Giustizia e al Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria la situazione di grave carenza di organico del carcere di Santo Spirito, chiedendo un aumento di personale considerando che ad oggi il personale presente è di 41 unità contro i 55 previsti con due educatori e 7 amministrativi rispetto ai 14 dovuti. E che quindi mancano 4 ispettori, 1 commissario, 3 sovrintendenti e 4 agenti assistenti”.
Forzoni ha chiesto l’impegno del sindaco affinché “previo incontro con le rappresentanze sindacali locali si adoperi con il Prefetto, il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, il Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, facendosi portavoce delle gravi criticità, da tempo evidenziate e denunciate, e quindi delle legittime istanze del personale della Casa Circondariale senese per un aumento di organico, sia per il sovraccarico di lavoro sia per la qualità e quantità dei servizi di polizia richiesti”.
12) L’INTERROGAZIONE DI MASI SULLA NECESSITA’ DI POSTEGGI A MARCIANO
La necessità di nuovi posteggi a Marciano, nell’interrogazione di Alessandro Masi (Pd). “Rispetto all’utenza coinvolta soprattutto nelle attività della Parrocchia di S. Ansano e del “Campino”, nella zona – ha ricordato il consigliere – si registra una grande difficoltà di parcheggio” aggiungendo poi che “il Piano Operativo Comunale e il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile potrebbero essere l’occasione utile per ovviare al problema”.
Masi ha chiesto quindi, se “nell’ambito di tali Piani, l’Amministrazione ritenga opportuno valutare la necessità di nuovi spazi anche a beneficio delle arterie confinanti”.
“La prima cosa importante che è connessa con le esigenze dei parcheggi – ha risposto il vicesindaco Andrea Corsi – è quella di limitare il traffico e diminuire l’utilizzo dei veicoli perché strade che devono servire alle persone che vivono lì e alle attività ed esercizi commerciali. E’ quindi errato considerarla un’arteria della città.
Nel Piano Operativo e nel PUMS (Piano Urbanistico Mobilità Sostenibile) non sono state individuate delle soluzioni che vadano nella direzione di nuove aree di sosta. Nel corso degli anni sono arrivate richieste da parte di privati per avere la disponibilità di garage nella valle dietro via Marciano. Possibilità prevista nel Piano, ma non sfruttata, che ad oggi non risulta possibile perché va oltre il perimetro del territorio urbanizzato. Scenario che poteva permetterci di gestire meglio la sosta visto che il privato avrebbe avuto un proprio posto e quindi si sarebbe ridotto il conflitto tra chi vive nella zona e chi vi si reca”.
Ha poi concluso “è comunque intenzione dell’Amministrazione lavorare verso nuove risposte. Tale richiesta può, infatti, essere inserita nel PUMS, consapevoli del fatto che la struttura di quella zona non ci consente di fare molto. Errori urbanistici, che abbiamo ereditato, si sono sommati all’inerzia di chi poteva intervenire”.
“Constatato – ha replicato il consigliere Masi – che sono stati indicati degli strumenti, ma non delle soluzioni, credo che via di Marciano sia una connessione fondamentale rispetto a via Milanesi, con il collegamento del Petriccio e delle Terrazze, perché è strategica per evitare paralisi del traffico nella zona, soprattutto in orario scolastico.
Una risoluzione ritengo che ci sia e in linea con la strada comunale. Nello specifico: all’ingresso con Palazzo Diavoli, andando verso strada di Marciano, ci troviamo sulla destra un “greppo”, sotto il campino, in cui si potrebbero ricavare degli spazi a parcheggio, arretrando il muro di contenimento ed aprendo una possibilità di spazi che potrebbero fare la differenza. Un’ipotesi che consegno alla Giunta, perché penso che bisogna sforzarsi nel migliorare le cose, senza fermarsi solo alle eredità ricevute”.
11) LA SOSTA DI AUTOVETTURE IN PIAZZA JACOPO DELLA QUERCIA AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PER SIENA
Porta la firma di Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini (Per Siena) l’interrogazione relativa alla sosta di autovetture in piazza Jacopo della Quercia.
Mazzini ha infatti chiesto di conoscere “a che punto sono gli interventi annunciati in precedenza all’Aula dal vicesindaco Andrea Corsi che avevano per oggetto sia la liberazione delle auto da questa piazza sia la razionalizzazione, nella stessa, della sosta”.
A rispondere il vicesindaco Andrea Corsi che definito la riorganizzazione della sosta in piazza Jacopo della Quercia come “un obiettivo qualificante dell’amministrazione comunale” e sulla quale sta proseguendo “una continua e proficua interlocuzione con prefettura e questura”. Corsi ha dunque annunciato che “stiamo arrivando a realizzare la prima fase del cosiddetto doppio permesso per far rispettare in maniera più precisa il limite di posti assegnati. Questo percorso va di pari passo al progetto di una gestione più efficiente degli spazi del cortile della Provincia”. Il vicesindaco ha dunque ricordato che l’obiettivo è quello “di contingentare e limitare le autovetture in piazza fino a ottenere la loro completa eliminazione con la realizzazione di barriere fisiche”. In particolare Corsi ha poi posto l’attenzione “sulla presenza degli Ncc, per cui piazza del Duomo è uno degli approdi più utilizzati per portare i turisti di fascia alta in centro” per cui servirà “attenzione con l’obiettivo di salvaguardare uno dei luoghi più belli della nostra città”.
Nella replica Mazzini ha esordito ricordando che “il gusto del bello sta a cuore a tutti noi che amiamo la nostra città e desideriamo che il problema venga risolto. Capisco le difficoltà che ci sono e che in parte Corsi aveva anticipato anche rispondendo a una nostra interrogazione di tanti mesi fa, ma purtroppo in piazza del Duomo le automobili si stanno indirizzando ad occupare sempre più spazio”. Al contrario, secondo Mazzini, “è necessario voltare pagina e liberare la piazza: amministrare significa fare scelte difficili come lo è questa, ma in tanti mesi non siamo riusciti a vedere questo luogo così bello libero dai veicoli”.
10) COMUNICAZIONI DEL SINDACO IN CONSIGLIO COMUNALE
Il sindaco Luigi De Mossi ha comunicato le nomine nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Futura Dopo di Noi onlus: Fabio Lusini, Valter Grella, Marcella Pitzalis e Duccio Mancini.
9) PASSA LA MOZIONE PRESENTATA DA FORZONI, MASIGNANI, MAGGIORELLI, MAGI E SELVAGGI (FRATELLI D’ITALIA) PER L’INTITOLAZIONE DI UNA SALA AD ALESSANDRA BAGNOLI
Passa la mozione presentata oggi da Maurizio Forzoni, Anna Masignani, Bernardo Maggiorelli, Barbara Magi e Stefania Selvaggi (Fratelli d’Italia) con la quale hanno chiesto di intitolare la Sala di Maggioranza di Palazzo Berlinghieri o una del Comune al consigliere Alessandra Bagnoli, venuta a mancare prematuramente lo scorso 20 aprile.
Forzoni ha ricordato all’aula quanto “la sua scomparsa abbia lasciato un vuoto incolmabile e quanto sia stato il suo impegno professionale e sociale, anche negli ultimi giorni contro il Covid-19. Impegno che i senesi e questo consesso non potranno certo dimenticare. Un segno a futura memoria per le Amministrazioni che seguiranno di ricordo e riconoscenza da parte di tutta la cittadinanza”.
8) IL POSIZIONAMENTO DEI LAMPIONI IN VIA SOCINO NELL’INTERROGAZIONE DI STADERINI, SABATINI, MARSIGLIETTI E MINGHI
Pietro Staderini (Sena Civitas), Laura Sabatini (Gruppo misto), Carlo Marsiglietti e Federico Minghi (Voltiamo Pagina) hanno chiesto informazioni relative all’installazione di nuovi lampioni in diverse vie cittadine compresa via Socino. Come ha specificato Staderini “i nuovi impianti di illuminazione sono stati posizionati nel centro dei marciapiedi accanto ai vecchi punti luce come accaduto in via Socino impedendo, così, il normale passaggio dei pedoni specie in presenza di carrozzine, passeggini e carrozzelle per disabili”. E dato che le “segnalazioni fatte da parte dei cittadini, sia al competente assessore sia al Garante per la disabilità, non hanno ricevuto risposte”, ha chiesto al sindaco “se l’amministrazione intende risolvere il disagio creato e se ricorrono i presupposti per procedere alla contestazione dei lavori effettuati”.
“Purtroppo – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Sara Pugliese – la zona segnalata non presenta al momento alcun tipo di marciapiede idoneo all’abbattimento delle barriere architettoniche sui lati opposti dove, peraltro, si rilevano molti accessi alle proprietà private.
Gli interventi di sostituzione dei sistemi di illuminazione in via Socino e nelle aree limitrofe erano parte del progetto di adeguamento ed efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica di competenza del Comune. Sono state eliminate le testate aeree difficili da gestire e non idonee a consentire una semplice sostituzione dei sistemi di illuminazione con punti luce su palo, per la posa dei quali si sono incontrate tutta una serie di difficoltà relative ai transiti interrati di sottoservizi sui quali non era possibile intervenire”.
Come ha evidenziato l’assessore “il posizionamento dei plinti e dei pali è stato fatto cercando di limitare al minimo l’ingombro, anche per tenere conto della futura realizzazione di marciapiedi idonei a consentire l’abbattimento delle barriere architettoniche, almeno per quanto riguarda la larghezza visto che l’accesso da via Doccia non consente il rispetto delle pendenze e non ci sono gli spazi per la realizzazione di rampe.
Considerando anche gli interventi in corso nella zona sarà fondamentale rivedere la pianificazione della sosta delle autovetture, così da verificare la possibilità reale di realizzare almeno un marciapiede, ferma restando la larghezza minima necessaria della sede stradale”.
Staderini si è dichiarato “soddisfatto” per la risposta ricevuta, e, pur “concordando con l’assessore sulla difficoltà oggettiva di eliminare le barriere architettoniche presenti, ha auspicato, vista l’attenzione da parte dell’Amministrazione verso tali problematiche, che nel tempa si possa comunque cercare eventuali soluzioni”.
7) L’INTERROGAZIONE DI MICHELI SULLO STATO DEL PALAZZO DI SAN GALGANO DI SIENA
Lo stato del Palazzo di San Galgano di Siena, edificio storico posto in via Roma 47 e di proprietà dell’Università dal 1978, nell’interrogazione di Luca Micheli (Pd). “A seguito della caduta di alcune parti della facciata – ha ricordato il consigliere – era stata transennata l’area con un’impalcatura di contenimento che ormai è in precario stato di conservazione oltre a determinare un restringimento della sede stradale e un pericolo di transito per i pedoni stessi”.
Micheli ha quindi chiesto “se c’è l’intenzione di sollecitare l’Ente proprietario a procedere nell’intervento e se intende richiedere l’installazione di un’impalcatura meno invasiva e più sicura per il traffico sia veicolare sia pedonale”.
L’occupazione origina da una pratica di pubblica incolumità richiesta nell’aprile 2017 e in seguito rinnovata su richiesta. L’attuale va in scadenza il prossimo 30 giugno e, ai sensi del Regolamento COSAP, l’occupazione è esente dal pagamento del contributo.
“Le motivazioni che hanno finora impedito l’intervento risolutivo – ha informato il vicesindaco Andrea Corsi – risalgono, secondo quanto dichiarato dai tecnici dell’Università responsabili della pratica, dalla necessità di consolidare strutturalmente lo sfaldamento della pietra arenaria con cui è costruito il prospetto di facciata dell’edificio” , e “a causa delle conseguenti valutazioni tecniche ed economiche, oltre alla complessità dell’opera, trattandosi di un edificio di importanza storica, i tempi si sono dilatati molto. Il protrarsi dell’installazione del ponteggio in facciata su via Roma, è dovuto alla necessità di garantire le condizioni di sicurezza della pubblica via evitando la caduta in strada di frammenti di arenaria”. I lavori di restauro conservativo della facciata saranno realizzati nel prossimo periodo estivo, atteso che il CdA dell’Università ha deliberato l’intervento, ed il relativo accantonamento delle risorse economiche necessarie, nella seduta dello scorso 31 gennaio.
“Fin dal primo intervento – ha concluso Corsi – la transennatura mentre mirava ad evitare la caduta di ulteriori frammenti, ha cercato di rispettare i criteri estetici adeguati alla natura dei luoghi, grazie ad una realizzazione completamente lignea. Quanto appena esposto ci è stato confermato dall’Ufficio tecnico dell’Unisi, da noi sollecitato”.
Nella replica Micheli si è detto “soddisfatto perché l’impalcatura era lì da tempo e, grazie al sollecito della mia iniziativa si è riattivato un percorso”. Il consigliere ha ricordato che “si tratta sicuramente di un intervento difficile e costoso, ma una soluzione va trovata specialmente per la sicurezza di chi passeggia in via Roma e dei ragazzi che entrano ed escono da scuola. Bene che l’Università abbia stanziato le risorse e mi auguro che i lavori finiscano al più presto per tornare a godere della vista di Palazzo San Galgano”.
6) LA COMUNICAZIONE SANITARIA DEL COMUNE SULLA VICENDA CAMPANSI AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PD
La comunicazione del Comune sulla vicenda Campansi nell’interrogazione dei consiglieri Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini (PD).
Come ha ricordato la stessa Periccioli “nella giornata del 24 maggio, a mezzo stampa, si sono susseguite una serie di dichiarazioni sulla situazione sanitaria della struttura simbolo di cura della città”. Ha poi sottolineato che “nell’attuale fase post acuta di emergenza sanitaria, l’indagine preventiva che compete alle aziende sanitarie e la corretta comunicazione che spetta al Primo Cittadino rappresentano i principali strumenti per la salvaguardia della salute e della tranquillità pubblicare dell’ordine “.
Per questo motivo Giulia Periccioli ha quindi chiesto di essere informata “sulla questione Campansi e se si è ritenuto che ci sia stata una gestione corretta del flusso di informazioni date all’opinione pubblica”.
L’assessore alla Sanità Francesca Appolloni nel rispondere all’interrogazione ha voluto sottolineare che “non può sottacersi una sequenza temporale e di accadimenti che si sono svolti nei giorni tra il venerdì 22 e la domenica 24 maggio e che, ipso facto, comportano sviluppi e cambiamenti”. Ha poi proseguito nel ricordare che “se tutti gli eventi hanno una precisa cadenza e un loro sviluppo temporale, è lapalissiano che l’intervista rilasciata a “La Nazione” nella mattina del sabato 23 è antecedente e precede l’ultimo tampone negativo dell’ultimo paziente sottoposto a verifiche successive. Le mie dichiarazioni nel virgolettato: «L’amministrazione comunale prende atto del risultato positivo emerso da uno screening svolto dall’Asl Toscana Sud Est che riguarda tutte le residenze» e «Mi sono sentita con la direzione aziendale e anche con il presidente Asp affinché gli ospiti possano essere oggetto delle attenzioni e delle precauzioni imposte dalla normativa quando appunto si ravvisano positivi» – sono assolutamente in linea con le misure adottate in ASP e poco hanno a che fare con letture strumentali che non sussistono.
Sulla questione e nell’interesse dei cittadini, ritengo che sia lecito porsi la domanda su come sia possibile che dopo qualche ora e in un laboratorio differente rispetto a quello scelto dalla Regione Toscana, alcuni soggetti individuati come “positivi” siano diventati negativi. Bene ha fatto, dunque, la presidente ASP ad assumere un atteggiamento premuroso nei confronti degli ospiti alla luce di eventi che si sono mutati nell’arco di due, tre giorni a partire da un risultato dubbio; adeguandosi all’evolversi della situazione è chiaro che non vi è nessun conflitto sostanziale con le affermazioni rilasciate prima dell’ultimo risultato di una seconda tornata di esami in un laboratorio diverso rispetto a quello inizialmente selezionato dalla ASL/RT”. Ha quindi concluso che “come Assessore, perché è ciò che preme alla popolazione, provo interesse non tanto per il tasso di carica virale, ma per la definitività del risultato di un esame eseguito: solo così, e non con le chiacchiere, si opera nella chiarezza dei percorsi e nell’interesse dei cittadini”.
Giulia Periccioli ha rimarcato il fatto che “l’assessore aveva il compito di dare rassicurazioni certe, soprattutto in questo caso in quanto trattandosi di una Residenza sanitaria assistitenziale che ospita soggetti deboli e che in quel periodo non potevano neppure ricevere la visita dei loro parenti”. Nel dichiararsi “insoddisfatta” la consigliera ha stigmatizzato il fatto che “l’assessore abbia comunicato i dati anzitempo senza attendere ulteriori verifiche”.
5) APPROVATA LA CONVENZIONE TRA L‘ISTITUTO FRANCI E IL COMUNE PER LA GESTIONE DEI PROCEDIMENTI DISCIPLINARI
L’assemblea consiliare ha approvato la convenzione tra l‘Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci” e l’amministrazione comunale per la gestione, dalla durata di tre anni, dei procedimenti disciplinari dell’Istituto delegandone organizzazione e gestione.
“L’atto – ha spiegato il vice sindaco Andrea Corsi – è finalizzato all’ottimizzazione delle risorse e delle professionalità e al rispetto dei termini prescritti dalla legge e dalla contrattazione collettiva in materia. L’attività si rivolgerà alle infrazioni punibili con sanzione superiore al rimprovero verbale”.
La quota annua che l’Istituto Franci verserà al Comune sarà pari a 500 euro.
4) CASTELLANI NEL GRUPPO CONSILIARE FORZA ITALIA
Il presidente Marco Falorni ha informato l’aula che Fabio Massimo Castellani, ha comunicato, con una nota, di passare nel gruppo di “Forza Italia”, dal Gruppo Misto, che, conseguentemente, viene ora rappresentato da Laura Sabatini come Coordinatore.
3) STADERINI INTERROGA SULL’ABBATTIMENTO DI UN ABETE IN VIA MARTIRI DI MONTEMAGGIO
L’abbattimento di un abete in via Martiri di Montemaggio al civico 11 è stato oggetto di un’interrogazione presentata da Pietro Staderini (Gruppo Sena Civitas). Nell’illustrazione dell’atto, il consigliere ha ricordato che “la paventata pericolosità statica della pianta era stata segnalata e poi risollecitata con successiva replica da parte dell’Amministrazione che dichiarava di non ravvisare la necessità di alcuna azione se non quella di potatura”.
“Considerando che ad oggi non vi è stato alcun intervento anche a seguito della richiesta scritta da parte dell’amministratore condominiale sull’abbattimento dell’albero”, Staderini ha chiesto un aggiornamento sulla questione.
L’assessore alle aree verdi Silvia Buzzichelli ha risposto che “sulla base delle segnalazioni ricevute, l’ufficio ha effettuato un sopralluogo per valutare le condizioni della pianta. La stessa è stata oggetto di monitoraggio effettuato su incarico dalla Società appaltatrice del servizio e non sono emerse particolari criticità legate allo stato di salute o a particolari rischi registrando un giudizio complessivo positivo visto che il colletto della pianta è in buono stato, così come il tronco e la chioma”. L’assessore ha fatto inoltre presente che “sul programma di potatura, c’è stato un fraintendimento, poiché l’abete è inserito nel programma di controllo e monitoraggio che l’Amministrazione affida esternamente, ma non nel programma di sfrondamento in quanto, per questo tipo di essenza, possono essere fatte solo piccole potature di contenimento”.
Ha concluso ribadendo che “almeno al momento la pianta non è oggetto di intervento ma verrà monitorata costantemente per valutare il da farsi” ricordando poi quanto “l’Amministrazione sia attenta alle richieste dei cittadini, dimostrato anche dal fatto che è stato avviato un procedimento nel nostro URP che permette di raccogliere tutte le richieste che i cittadini rivolgono, alle quale spesso io stessa rispondo, proprio perché ritengo importante mantenere un dialogo aperto con la Città.
Ad oggi – ha poi dichiarato- non è chiaro quali siano le reali necessità di abbattimento dell’abete soprattutto in un momento in cui i cittadini mi chiedono esattamente il contrario ovvero aumentare i numeri di piantumazione”.
Il consigliere Staderini ha ringraziato l’assessore ritenendosi totalmente soddisfatto e puntualizzando che quello sull’ascolto dei cittadini era “un’osservazione e non una critica, considerata la tempistica della risposta data”. Per quanto riguarda invece le ragioni dell’abbattimento ha poi aggiunto che “probabilmente la ragione è da attribuirsi al fatto che la pianta faccia paura visto che supera in altezza il condominio. Meno male, comunque, che non ci sia rischio di instabilità e che sia stata fatta un’accurata verifica con certificazione. Non credo che tutti noi saremmo contenti di avere un albero così grande accanto alle nostre abitazioni”
2) INTERROGAZIONE DI CIACCI, MAGI E MASIGNANI SULLA COMUNICAZIONE, DA PARTE DEL COMUNE, DELLE DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO (DAT)
I consiglieri Davide Ciacci (Gruppo Misto), Barbara Magi e Anna Masignani (Fratelli d’Italia) hanno presentato un’interrogazione sulla comunicazione da parte del Comune delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) alla banca dati nazionale istituita al Ministero della Salute.
Ciacci dopo aver ripercorso i passaggi chiave relativi alla regolamentazione del testamento biologico, ha ricordato che “nella banca dati saranno raccolte, con il consenso della persona, le copie delle dichiarazioni, i successivi aggiornamenti, la nomina e la revoca dell’eventuale fiduciario anche di coloro che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale. Ai dati, che saranno conservati per dieci anni dal decesso dell’interessato, potranno accedere, con codice Spid, il medico che ha in cura il paziente incapace di esprimere la propria volontà e il fiduciario, se nominato. Inoltre la banca dati verrà alimentata con le DAT acquisite dagli ufficiali di stato civile dei comuni di residenza dei disponenti, dai notai e dalle Regioni che abbiano regolamentato la raccolta dati e anche i cittadini italiani residenti all’estero”.
Avendo il Ministro della Salute firmato lo scorso 10 dicembre il provvedimento che conclude l’iter amministrativo con l’acquisizione del parere del Garante per la protezione dei dati personali, l’intesa in Conferenza Stato-Regioni e il parere del Consiglio di Stato, Ciacci ha chiesto se “le DAT depositate al Comune di Siena sono state comunicate al Ministero, alla Regione Toscana, alle Aziende sanitarie pubbliche e private e alle AFT (aggregazioni funzionali territoriali di Medicina Generale). Inoltre se sono state recepite dal personale comunale, le nuove linee guida diffuse dalla Regione sulle modalità di informazione e archiviazione e se ci sono possibilità di allineare i documenti al fascicolo sanitario elettronico personale per rendere immediate e fruibili le comunicazioni”.
Come ricordato dall’assessore alla Sanità, Francesca Appolloni: “il Ministero dell’Interno, con Circolare n. 2/2020, ha diramato le indicazioni tecnico-operative per l’applicazione del Decreto del Ministero della Salute, 10 dicembre 2019, n. 168: “Regolamento concernente la banca dati nazionale destinata alla registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT)”. Il Regolamento è entrato in vigore il 1° febbraio 2020 insieme alla Banca dati nazionale per la conservazione delle DAT. Gli Ufficiali di Stato Civile dei singoli Comuni devono trasmettere al Ministero della Salute: entro 60 giorni un elenco nominativo delle persone che hanno espresso dichiarazioni anticipate di trattamento antecedentemente alla realizzazione della Banca dati nazionale, cioè dal 31.1.2018, utilizzando un apposito modulo ministeriale, ed entro 180 giorni le DAT dei disponenti di cui sopra, sempre su apposita modulistica ministeriale.
Le DAT depositate precedentemente al 1° febbraio 2020, essendo prive dell’esplicito consenso del disponente potranno, su richiesta del medesimo, essere cancellate con le modalità previste dall’informativa resa ai sensi degli articoli 13-14 del GDPR 2016/679 (General Data Protection Regulation) per il trattamento dei dati raccolti nella Banca dati nazionali per le DAT e pubblicata sul portale del Ministero della Salute. Ai fini della trasmissione delle copie delle DAT alla Banca dati nazionale, quindi, dovrà essere acquisito l’esplicito consenso del disponente, il quale, pertanto, dovrà essere informato di quanto previsto dal Regolamento UE 2016/679, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali. Sarà compito dell’Ufficio di Stato civile comunale provvedere a mettere in atto le disposizioni indicate dal regolamento entro i termini indicati.
Nella pratica, con l’entrata in funzione della Banca dati nazionale delle DAT, gli Ufficiali di stato civile dei Comuni, per trasmetterle dovranno compilare un modulo on-line contenente i dati di riferimento delle DAT, i dati del disponente, dell’eventuale fiduciario e allegare copia delle DAT, ove il disponente abbia fornito il consenso alla sua trasmissione.
La persona che intende esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, potrà recarsi presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune, esprimendo una Disposizione Anticipata di Trattamento.
L’Ufficiale di stato civile informerà quindi la persona che le DAT sono trasmesse in formato elettronico alla Banca dati nazionale presso il Ministero della salute. La DAT sarà allegata in copia al modulo online ove il disponente abbia espresso il consenso alla trasmissione di copia della stessa alla Banca dati nazionale. In caso di dissenso a detta trasmissione, nel modulo online dovrà essere indicato dove la DAT è reperibile.
Per quanto riguarda la Regione Toscana, con la delibera di Giunta regionale n. 352 del 3 aprile 2018, “Umanizzazione delle cure e autodeterminazione del cittadino: primi indirizzi per l’attuazione della legge 219/2017” sono state definite le prime indicazioni alle aziende sanitarie toscane al fine di garantire a tutti i cittadini la possibilità di esprimere le proprie volontà rispetto al percorso di cura anche nel caso di sopraggiunta incapacità.
Oltre alle accennate disposizioni regionali, tuttavia, ad oggi non risulta siano state diramate ulteriori linee guida ed anzi, quelle dell’epoca appaiono superate dall’entrata in funzione della Banca dati nazionale, che di fatto dovrebbe essere il punto di riferimento e di consultazione per tutti gli Enti che, ciascuno per le proprie competenze, dovranno farvi ricorso”.
Il consigliere Ciacci si è dichiarato “soddisfatto della risposta ricevuta constatando quanto il Comune sia all’avanguardia dal punto di vista dei servizi di informatizzazione nella compilazione di moduli e pratiche online. In attesa che la Regione si esprima con linee guida precise sul tema”, ha concluso affermando di “essere contento del lavoro portato avanti dall’Amministrazione”.
1) IN CONSIGLIO LA MODIFICA DELLO STATUTO DELL’ASP CITTA’ DI SIENA
Approvata dal Consiglio Comunale la modifica dello statuto dell’Asp Città di Siena (Azienda Pubblica Servizi alla Persona), che riguarda principalmente le modalità di selezione del direttore.
“Con questo provvedimento il Comune intende fare chiarezza circa il ruolo dell’Asp sia con riferimento alla natura di Ente strumentale dell’Amministrazione sia con riferimento alla governance della stessa”, ha esordito l’assessore alla Sanità e Servizi Sociali, Francesca Appolloni, illustrando all’aula l’atto che “riguarda in particolare le modalità di nomina, il ruolo e le funzioni del direttore della struttura, così come esattamente disegnati nel testo dell’art. 12 dello Statuto Sociale”, ha aggiunto. La volontà del Comune è “affermare e precisare che gli organi dell’Azienda sono costituiti dal presidente e dal Cda mentre il direttore riveste il carattere di figura strumentale nell’ambito dell’organizzazione dell’Asp, la cui nomina è prevalentemente fiduciaria di spettanza degli organi medesimi e in particolare del presidente”. In quest’ottica l’articolo 12 propone infatti “di legare la nomina del direttore al mandato del presidente e del Cda al fine di affermare una precisa governance di sistema nell’ambito delle direttive che vengono impartite dall’amministrazione comunale”, ha precisato Appolloni.
“La figura del direttore assume quindi un ruolo del tutto strumentale e non direzionale nell’ambito delle scelte e dei programmi deliberati dal Cda, cui spetta, altresì, la competenza ad approvare l’organico e la struttura organizzativa dell’Ente, secondo gli indirizzi dell’amministrazione comunale e del presidente”, ha proseguito l’assessore chiarendo ulteriormente che si tratta di “una norma di sistema che intende riaffermare la governance direzionale degli organi di propria nomina e la temporaneità dell’incarico del direttore della struttura che non costituisce né un organo direzionale né tantomeno una figura istituzionalizzata a carattere permanente”.
Attraverso l’approvazione del nuovo articolato dell’art. 12 si ribadisce la natura di Ente strumentale comunale dell’Asp “il cui statuto appartiene al novero dei poteri normativi di questo consiglio comunale al pari di tutti gli altri enti strumentali e la cui ricezione è demandata al Cda”. In conclusione Appolloni ha ricordato che “non si tratta di sostituire questa iniziativa a quella di spettanza dell’Azienda stessa, ma di intervenire nel ruolo fondamentale che compete al Comune per la definizione di un quadro organico e definito dell’assetto strutturale dell’Asp, al fine di rimuovere prassi eventualmente non conformi e offrire altresì all’azione del presidente e del Cda un chiaro indirizzo di governance per l’attualità e per il futuro”.
Nello specifico il testo approvato rivede l’articolo 12, prevedendo, tra l’altro, che la nomina del direttore può riguardare personale dipendente con qualifica di funzionario, laurea magistrale ed anzianità di servizio di almeno 3 anni in posizione apicale dei servizi: amministrativo, tecnico, sociale, finanziario. Oppure può interessare un professionista esterno, mediante concorso pubblico a tempo determinato, munito di laurea magistrale, almeno un master post laurea ed esperienze professionali qualificate o pubblicazioni in materia di gestione di aziende socio sanitarie; può, infine, partecipare chi è iscritto in albi professionali o munito di laurea in Ingegneria Gestionale con almeno 3 anni di esperienza nella direzione di aziende pubbliche o private.
Secondo il nuovo statuto, inoltre, il direttore è il responsabile operativo dell’azienda e risponde direttamente al Consiglio di amministrazione per quanto riguarda il suo operato e il raggiungimento degli obiettivi fissati annualmente dal Cda.