“Buonasera Autorità, Onorandi Priori, Senesi e contradaioli.
Piccoli e Giovani contradaioli. E grazie signor Sindaco, grazie.
Insieme a tutta l’Amministrazione Comunale, grazie infinite, soprattutto per aver accolto la nostra richiesta. Per averci concesso il privilegio di offrire questo meraviglioso Masgalano di Sara Cafarelli, in una occasione così straordinaria.
È un momento davvero importante per tutti noi addetti ai piccoli e giovani delle 17 Consorelle e ci tengo a precisare che le mie parole sono e saranno quelle di tutti i miei colleghi, che ringrazio di essere qui al mio fianco.
È un onore per me ed anche una bella emozione essere qui, in questo cortile pieno di storia e profumo di Palio. Per i nostri cittini l’Entrone è un luogo magico, straordinario.
Come lo è questo Palio e l’entusiasmo dei nostri giovani, che lo hanno voluto.
Come lo è questo Masgalano di Sara. Amica straordinaria, che ha accettato subito il nostro invito a realizzarlo. È stato naturale pensare a Sara perché, oltre che grande artista, è stata addetta ai piccoli e ancora adesso lo è dei giovani. E perché eravamo e siamo convinti che la sua opera avrebbe rispecchiato tutto il suo e il nostro essere addetti. Il suo e il nostro vissuto di addetti. Anche quello degli addetti che verranno. Anche di quelli non più in carica.
La nostra idea, poi, di voler offrire alla cittadinanza questo Masgalano, attraverso la Contrada che lo vincerà, ha sviluppato le sue basi in tre punti, in tre principi chiave.
Il primo è il poter ringraziare. Voler sinceramente ringraziare chi ci permette di essere addetti ai piccoli e ai giovani. Chi ci dà la gioia di essere ciò che siamo, nella straordinarietà di questo bellissimo e difficile compito. E i primi siete voi, piccoli e giovani delle contrade, magari inconsapevoli che la vostra vitalità è la nostra linfa per cercare di far sempre meglio, per dare il meglio. Sappiate che i vostri sorrisi sono i nostri palii vinti e quindi questo Masgalano è vostro, è dedicato a voi col cuore.
E, un grazie immenso, è doveroso farlo anche alla dedizione, all’impegno e l’amore di quei genitori, nonni e zii, che portano i nostri piccoli e giovani alle attività in contrada, a respirare quell’aria di casa nei rioni troppo vuoti, e che credono in quello che facciamo.
Un altro grazie grande va a tutti quei senesi, contradaioli e non che ci aiutano da tempo nelle nostre attività e continuano, sempre disponibili. Cito per tutti la Signora Rita Bianciardi e il Comandate Cesare Rinaldi.
Il secondo punto è la memoria. Ci siamo chiesti, infatti, che legame poteva esserci nell’offrire un Masgalano dei piccoli e giovani con il Centenario della fine della 1° Guerra Mondiale. Il legame c’era. Anzi, è quasi doveroso che ci debba essere da parte nostra.
Sappiamo tutti quant’è fondamentale in Contrada non dimenticare ed, anzi, far sopravvivere lo spirito di chi non c’è più, nella memoria di noi vivi. Lo facciamo con varie iniziative o attività annuali. Questo Masgalano, ci da allora, l’opportunità doverosa, come addetti, di ricordare dei ragazzi, dei giovani di diciott’anni, a volte non compiuti, che hanno contribuito in modo decisivo “alla Vittoria”, come si diceva, e all’indipendenza dell’Italia il 4 novembre 1918. Sono i ragazzi del ’99, l’ultima leva di 265 mila italiani chiamati a “resistere, resistere, resistere!” sul fiume Piave, e protagonisti di tre battaglie decisive, che hanno capovolto le sorti del conflitto: tutte e tre battaglie vinte.
“I giovani soldati della classe 1899 hanno avuto il battesimo del fuoco. Il loro contegno è stato magnifico” – Scriveva il generale Armando Diaz il 18 novembre 1917. E aggiungeva, immortalandoli per sempre: “Li ho visti i ragazzi del ’99. Andavano in prima linea cantando con lo spirito innocente e temerario tipico dell’età ma infondendo coraggio ai veterani. Li ho visti tornare in esigua schiera. Cantavano ancora”.
È un episodio di quella guerra tanto tragico quanto straordinario, che deve unirci in un abbraccio di riconoscenza, sottolineando che i giovani e i bambini possono e devono essere un simbolo di rinascita e di speranza sempre. Soprattutto dopo le atrocità di una guerra.
Da qui, il terzo punto. Trarre insegnamento per lasciare un messaggio ai nostri giovani. Prendete esempio dalle esperienze passate e non abbiate paura di dare il vostro apporto. Prendete esempio da chi è più grande di voi e non dimenticate di essere esempio per i più piccoli. E non dimenticate mai che la nostra Festa ci rende dei privilegiati.
Non c’è un’altra città al mondo in cui i nostri figli, i nostri giovani possono rivivere quelle stesse emozioni personali e di popolo, soprattutto se legate al destino e affidate ad un cavallo, che anche noi stessi abbiamo vissuto in precedenza.
È quell’emozione che vive nelle vene del vostro presente. Sarà sempre tuo e crescerà con te.
Emozioni che per i piccoli e i giovani, questi nostri piccoli e giovani, sono il percorso per essere i contradaioli di oggi e di domani.
E questo Masgalano non è altro che la testimonianza tangibile di chi ci crede davvero.
Grazie a tutti.”
Immagini © FotoStudio Siena
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