grazie al primo posizionamento di defibrillatore con “tecnica sottocutanea”. L’intevento è stato effettuato dal dottor Ernesto Casorelli, responsabile UOSI Elettrofisiologia dell’UOC Cardiologia Nottola-Abbadia San Salvatore, diretta dal dottor Franco Bui, coadiuvato dalla dottoressa Ilaria Pescatori e dagli infermieri della Cardiologia e di sale operatoria.
“L’intervento, in anestesia generale – spiega Casorelli – ci ha permesso di posizionare il dispositivo salvavita a un giovane paziente affetto da sindrome di Brugada, a rischio di morte improvvisa per fibrillazione ventricolare e conseguente arresto cardiaco. Si tratta di una malattia dei canali ionici, ovvero delle proteine che si trovano sulla membrana delle cellule e permettono il passaggio, dall’interno all’esterno e viceversa, di determinati ioni. La tecnica, destinata a pazienti con caratteristiche specifiche, spesso molto giovani o addirittura adolescenti, affetti da malattie aritmiche a rischio di morte improvvisa, consente di evitare l’inserimento di cateteri attraverso il sistema venoso all’interno delle camere cardiache, posizionandoli invece nello spazio sottocutaneo. Ciò rende nettamente meno traumatica la procedura e soprattutto riduce significativamente il rischio di infezione, permettendo di rimuovere il device in modo semplice e più veloce, in caso di necessità”.
“E’ stato un grande lavoro di équipe. – commenta Bui – La possibilità di eseguire presso il nostro ospedale interventi come questi rappresenta un importante risultato, dimostrazione delle capacità e delle competenze professionali degli specialisti della Cardiologia. La soddisfazione non è soltanto per il caso in sè, ma soprattutto perché, tramite il continuo miglioramento delle tecniche interventistiche e l’applicazione di innovative metodologie, anche nell’ambito della Cardiologia pediatrica o delle tecniche di Immaging, possiamo assicurare la presa in carico degli abitanti del territorio e non solo, con le stesse opportunità di diagnosi e cura, evitando al contempo spostamenti verso altri Ospedali, se non quando strettamente necessario. Ringrazio la Direzione Aziendale, la Direzione del Presidio Ospedaliero e tutti gli operatori che, direttamente od indirettamente, ci consentono azioni come questa.”
L’attività della Cardiologia della zona Valdichiana Senese e Amiata senese ha raggiunto un buon livello di specializzazione e diversificazione, diventando punto di riferimento per le patologie del cuore degli abitanti di tutta la zona. In particolare per quanto concerne i pacemaker, sono circa 180 i device impiantati ogni anno, gestiti puntualmente grazie a un preciso percorso di follow up che consiste non solo nei controlli ambulatoriali programmati, ma prevede anche un monitoraggio remoto: i pazienti con pacemaker vengono dotati di un piccolo strumento a domicilio che consente il costante controllo dei parametri elettronici dei device, migliorando nettamente la qualità dei controlli e al contempo riducendo il numero annuale dei controlli in ambulatorio.
E’ attivo il Sistema LIFE di Telemedicina per la ricezione e refertazione degli ECG dal PS dell’ospedale di Abbadia San Salvatore e dalle auto mediche del Territorio sistema utilizzato anche per i controlli dei pazienti con scompenso cardiaco nell’ambito del percorso di gestione integrata ospedale – territorio in sinergia con i Medici di Medicina generale.
Degna di nota anche la Cardiologia Pediatrica, sia come screening delle cardiopatie congenite alla nascita che come attività ambulatoriale: lo scopo è di assicurare alla popolazione residente la possibilità di valutazione dei casi cardiologici dei bambini senza necessità di spostarsi verso ospedali spesso molto distanti; in tale ambito è stato istituito un modello “in rete” a livello regionale, con l’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e con l’Ospedale del Bambino di Massa, anche mediante il collegamento in telemedicina per la discussione e gestione dei casi complessi che possono necessitare anche di trattamento cardiochirurgico.