I quattro sono accusati a vario titolo ed in concorso per falso in atto pubblico ai danni della commissione veterinaria del palio di Siena, falso ideologico, violazione di sigilli, frode processuale, maltrattamento di animali, commercio ed impiego di farmaci non consentiti. Nessuno dei cavalli oggetto dell’inchiesta ha mai corso il palio.
Il magistrato ha respinto tutte le eccezione presentate dagli avvocati della difesa. L’indagine è iniziata nel luglio di due anni fa dopo una segnalazione anonima sulla cui base il sostituto procuratore Aldo Natalini decise il sequestro di tre animali della scuderia di Bruschelli, perchè si ipotizzava la sostituzione di un microchip identificativo per poterli far passare come cavalli mezzosangue anglo-arabi mezzosangue e poterli così iscrivere all’Albo del Comune di Siena. Un iter che permette all’animale di poter avere la possibilità di essere scelto per correre il palio.
Lo scorso maggio dopo la morte di uno dei tre cavalli, c’è stato un nuovo controllo da parte della magistratura all’ippodromo senese di Pian delle fornaci e nell’abitazione del veterinario, controllo durante il quale furono trovati e sequestrati medicinali. La prima udienza del processo si terrà il 23 novembre prossimo.