È questo il testo del quesito che sarà sottoposto al vaglio dei cittadini dei due Comuni in occasione del referendum consultivo sulla proposta di legge regionale, che prevede la nascita del nuovo comune il 1° gennaio 2017.
Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio regionale, che ha approvato una specifica delibera, illustrata dal presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd).
Il presidente ha ricordato che i due consigli comunali all’unanimità, a fine giugno, si sono pronunciati a favore della fusione. I due primi cittadini, Fabio Braconi e Silvio Franceschelli, accompagnati eccezionalmente dai due capogruppo di opposizione, Angelo Cosseddu e Claudio Cesarini, hanno ribadito in commissione le ragioni della scelta. Il nuovo comune avrà una popolazione di 6040 abitanti, 12 consiglieri comunali, oltre il sindaco e la Giunta sarà formata da 4 assessori. “E’ stato fatto un percorso di partecipazione e può risultare una fusione felice” ha dichiarato Gabriele Bianchi (M5S), mentre grande soddisfazione è stata manifestata da Stefano Scaramelli (Pd), secondo il quale “i due comuni, con le loro peculiarità, possono rappresentare un modello importante per la Toscana e l’Italia”.
“L’eccellenza enogastronomica è alla base dell’economia dei due comuni – ha rilevato Marco Casucci (Lega Nord) – Si profila la concreta possibilità di far nascere un distretto rurale”.
“La grande capacità di ascolto e di dialogo tra le forze politiche ha permesso di legare la fusione ad un progetto – ha sottolineato Simone Bezzini (Pd) – Un progetto unanime per la valorizzazione del territorio, delle produzioni, ma anche con la dovuta attenzione ai servizi e all’architettura istituzionale”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Stefano Mugnai (Fi). “Le fusioni devono nascere dal basso, intorno ad un progetto – ha affermato – Lasciamo che siano le singole comunità a decidere del loro futuro”.