Mercoledì 6 marzo, a Bruxelles, è stata una giornata molto importante per dieci studenti in
rappresentanza dell’Istituto Caselli di Siena (Caselli-Monna Agnese). Gli eventi sono stati organizzati dal Comitato 3 Ottobre e dal Parlamento europeo.
“A Place du Luxembourg – dice Linda Marchetti, studentessa – si è svolto il flash mob ed i protagonisti sono stati gli studenti italiani, europei, i docenti e i volontari. La manifestazione è stata organizzata per sensibilizzare sulla tragedia delle morti in mare dei tanti migranti e per rivendicare il diritto di identificazione dei corpi attraverso la creazione di una banca dati Dna”,
“A Europe of rights” questo è il titolo dell’incontro tra parlamentari, esperti e studenti. A partecipare a questa giornata sono state anche varie associazioni e alcuni testimoni delle tragedie del 3 e 10 ottobre 2013 e le famiglie delle vittime dei naufragi dei migranti. Le tematiche dell’incontro sono state la violazione dei diritti e la discriminazione razziale.
Tra gli interventi, quello dell’europarlamentare Pietro Bartolo che è stato uno dei più profondi e impattanti. “L’Europa che amo non è un’Europa che si chiude su sé stessa e che va contro i valori universali”. Questa sua frase richiama tutti i cittadini a non essere indifferenti. Un’opportunità di riflessione, confronto e di sensibilizzazione sia per studenti sia per docenti. L’augurio degli studenti dell’Istituto Caselli di Siena che hanno partecipato alla giornata di Bruxelles è quello di continuare questi progetti fondamentali e di mantenere uno stretto e continuo rapporto con le istituzioni. “L’Europa che sogniamo è un’Europa accogliente e in pace”.
“Nel 2022 – aggiungono gli altri studenti – partecipammo ad un progetto di sensibilizzazione sulla migrazione, “Semi di Lampedusa”. Abbiamo compreso quanto sia crudele la realtà, e quanto l’uomo possa essere egoista”.
Per gli studenti è un’opportunità unica poter viaggiare e visitare luoghi importanti, come il Parlamento europeo. Fondamentale parlare e far comprendere a tutte le generazioni che non è accettabile avere un atteggiamento indifferente dinanzi a immani tragedie. “La nostra esperienza è senz’altro una vera e propria lezione di vita, un insegnamento di umanità e di relazioni sociali”, concludono gli studenti dell’Istituto Caselli di Siena che hanno partecipato agli eventi di Bruxelles all’unisono. Ed è certamente così, così determinante per la crescita culturale ed umana, soprattutto, di tutti i giovani uomini e le giovani donne.