Così un intervento dell’Unione comunale di Siena del Partito Democratico.
“E’ chiaro che abbiamo, al solito, piena fiducia nell’attività della Magistratura e, in quanto garantisti, non intendiamo dare atto a nessuna strumentalizzazione specifica – prosegue il PD senese – . Ci sarebbe eventualmente da valutare l’opportunità, per un Sindaco, pur nella legittimità dell’esercizio della propria professione, di essere il difensore di una persona coinvolta nelle indagini, anche per la possibile contaminazione tra l’esercizio di due ruoli evidentemente non collimanti tra loro, ma, ognuno, risponderà alla propria coscienza e alla propria autonomia.
Rimane evidente il tema politico, come forte rimane la nostra preoccupazione. La globalizzazione del mercato ha nelle normative antiriciclaggio un presidio efficace di tutela della correttezza e pulizia dei capitali che circolano e degli investimenti che arrivano anche sul territorio.
Accanto a questa salvaguardia legale, è però fondamentale anche il controllo sociale, che è, invece, una responsabilità collettiva. In questo senso, il nostro sistema istituzionale locale, proprio a partire dal Comune, deve tornare ad esercitare la propria capacità di dialogo e di osservazione, percorrendo con rigore i sentieri della trasparenza e della coerenza nella battaglia per tutelare la legalità in città.
Questo può rappresentare un valore aggiunto per salvaguardare l’economia della nostra città e del nostro territorio. Dobbiamo abbandonare l’idea che la nostra città e il nostro territorio siano impermeabili a fenomeni del genere, che già in passato avevano suscitato più di un dubbio. Le fragilità e le sofferenze (economiche, sociali, di prospettiva) hanno reso ogni terreno – incluso il nostro – permeabile a fenomeni di malaffare. Attendiamo gli sviluppi dell’inchiesta fiduciosi che su tutto venga fatta piena luce, che chi ha avuto responsabilità, se ne ha avute, paghi e che chi non ne ha avute ne esca con la dovuta dignità.
Ma questi fatti non possono che rafforzare il nostro impegno, politico ed istituzionale, per recuperare una partecipazione autentica sulla città e sui suoi problemi, per sviluppare una nuova sensibilità comune che ci renda aperti e, contemporaneamente, vigili custodi della nostra onestà e del nostro futuro.”