imputati per reati in violazione al codice della strada e promosso dall’Ufficio di esecuzione penale esterna di Siena e Grosseto a cui ha aderito tramite bando l’Associazione Familiari e Vittime della Strada basta sangue sulle strade Onlus.
Obiettivo del progetto era quello di favorire negli imputati presenti l’acquisizione di consapevolezza e responsabilità in ordine alle condotte antigiuridiche e facilitare la rielaborazione dei contenuti emotivi e dei comportamenti, al fine di prevenire la recidiva.
Dopo i saluti iniziali del Questore, Costantino Capuano, che ha posto l’accento sull’importanza di un cambio culturale finalizzato ad eliminare le condotte scorrette che causano la mortalità sulle strade, l’associazione ha presentato le proprie attività attraverso l’intervento di ilvia Frisina, delegato di presidenza, a cui è seguito l’intervento dell’avvocato Fabio Piccioni, presidente della Commissione legale dell’associazione, che si è soffermato sulle norme relative alla guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti, sulla Legge 41/2016 che ha introdotto il reato di omicidio e lesioni stradali e sull’opportunità che viene data a coloro che scelgono di richiedere la sospensione del procedimento penale usufruendo della messa alla prova.
Sul tavolo dei relatori anche Massimiliano Milani, perito tecnico, che oltre a coinvolgere gli utenti invitandoli a provare gli occhiali alcolemici, particolari visori che simulano lo stato di ebbrezza, ha mostrato all’attento pubblico anche alcune immagini spiegando in che modo, dalla deformazione del veicolo, sia possibile risalire alla causa dell’incidente.
Senza dubbio ad avere maggiore efficacia nel soddisfare le premesse dell’incontro, è stata la testimonianza di Maria Assunta Partesotti, mamma di Giacomo Montella, deceduto lo scorso febbraio a causa di un incidente stradale. Oltre alle sue toccanti parole come familiare di una vittima della strada, Maria Assunta ha trasmesso alla platea anche la sua esperienza in qualità di assistente scelto della Polizia Locale di Formigine.
Tra il pubblico il funzionario di servizio sociale, referente per il progetto, dottoressa Elisabetta Maria De Angelis, un rappresentante della Questura di Siena e due agenti della Polizia Stradale di Poggibonsi, che con la loro presenza hanno conferito senza dubbio un valore aggiunto all’evento, a testimonianza di come sia prioritario, in ogni circostanza, trasmettere un messaggio di prevenzione prima che di contrasto.