Si è tenuta venerdì 21 marzo, al palazzo del Rettorato dell’Università di Siena, la cerimonia per il conferimento della Laurea magistrale ad honorem in Ecotossicologia e sostenibilità ambientale allo scienziato Mathis Wackernagel, una delle personalità più influenti, a livello internazionale, sui temi della sostenibilità.
Nei primi anni ’90 ha creato il concetto di impronta ecologica, un indicatore che misura l’impatto delle attività umane sull’ambiente, stimando la quantità di risorse naturali che sono necessarie per sostenere il nostro stile di vita. Nel 2003 ha fondato il Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che fornisce strumenti per monitorare la disponibilità di risorse (biocapacità) e l’impronta ecologica. Tra le sue iniziative vi è l’annuale “Earth Overshoot Day”, il Giorno di Superamento della Terra, la data simbolica che segna il giorno in cui l’umanità consuma tutte le risorse biologiche che la Terra è in grado di rigenerare in un anno.
La cerimonia del conferimento della Laurea magistrale ad honorem in Ecotossicologia e sostenibilità ambientale a Mathis Wackernagel, che si è tenuta nell’Aula Magna del palazzo del Rettorato dell’Università di Siena, si è aperta al mattino con il corteo accademico.
In apertura il rettore Roberto Di Pietra ha salutato e tracciato il profilo del neolaureato dell’Università di Siena, Mathis Wackernagel: «Rivolgo un sincero ringraziamento al nostro ospite per la sua partecipazione e per quanto la sua storia, personale e di studioso, rappresenta per noi, per la nostra epoca e per un mondo nel quale abbiamo perso il “senso della misura” su questo pianeta. Il lavoro di ricerca svolto da Mathis Wackernagel ha il pregio e il merito di avere evidenziato con semplicità quanto l’umanità stia utilizzando delle risorse disponibili nel nostro pianeta e con quale intensità. Questa informazione dovrebbe preoccupare tutti e dovrebbe preoccupare le istituzioni nazionali e internazionali. Questa informazione dovrebbe attivare scelte che consentano di utilizzare meglio le risorse a disposizione per un periodo quanto meno sufficiente per ciascun anno. Questa informazione dovrebbe modificare i comportamenti dei singoli, dei nostri gruppi sociali, della comunità internazionale. Questa informazione dovrebbe guidare le scelte strategiche che dal livello internazionale scendano al livello nazionale. E invece niente (o quasi niente) di tutto questo sta accadendo. In numerosi consessi internazionali larga parte della discussione viene orientata ad affermare un principio paradossale rispetto alla razionalità che dovremmo seguire.

Vi sono dei Paesi – ha proseguito il rettore Di Pietra – che sostanzialmente affermano il loro diritto ad utilizzare le risorse del pianeta in maniera cospicua e abbondante (anche vantando il diritto ad inquinare) per il solo fatto che lo hanno fatto per decenni i Paesi occidentali e, quindi, ora tocca a loro. Come possiamo chiamare questo atteggiamento dell’umanità contro il pianeta su cui vive e, quindi, contro sé stessa? Questo atteggiamento si chiama “arroganza”. Questa arroganza è dell’intera umanità nei confronti del nostro stesso pianeta. Questa arroganza dell’umanità richiama il mito di “Fetonte e del carro di fuoco” di cui ha recentemente scritto il nostro Professore emerito Maurizio Bettini. Si rende necessario affermare quello che istituzioni come la nostra, l’Università di Siena, possono e debbono fare per il nostro futuro, per il futuro di tutti. Nel nostro essere costruttori di futuro dobbiamo rispettare e riaffermare questa nostra missione in termini di formazione, di ricerca e di diffusione delle conoscenze. Dobbiamo farlo e dobbiamo continuare a farlo proprio quando l’arroganza si fa più forte e insensata. Dobbiamo farlo per il valore che la scienza e la cultura rappresentano per lo sviluppo delle nostre società. È in corso un assalto alla scienza e agli scienziati e per questo dobbiamo sostenere la scienza (stand up for science!). La laurea ad honorem che conferiamo oggi a Mathis Wackernagel in Ecotossicologia e Sostenibilità Ambientale è un’ulteriore conferma dell’impostazione che l’Università di Siena sta seguendo da anni e che intende proseguire nel tempo. A partire da oggi abbiamo tra i nostri alumni un illustre studioso, Mathis Wackernagel, quale nostro laureato e di questo siamo particolarmente orgogliosi. Grazie ancora a Mathis Wackernagel per la sua presenza e per la sua lectio magistralis».
Sono seguite la lettura della motivazione, a cura del professor Riccardo Paoletti, direttore del dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, e della laudatio a cura del professor Simone Bastianoni, delegato del Rettore alla Sostenibilità.
Commenta nella motivazione il professor Paoletti: «Il dottor Wackernagel ha co-inventato il concetto di Impronta Ecologica, un caposaldo degli studi sulla sostenibilità e ispirazione per molte tematiche trattate nella attività di ricerca e didattica del nostro ateneo, ed in particolare del nostro Dipartimento. Questi argomenti sono trattati sia nelle lezioni erogate nei nostri corsi di studio, sia in numerose tesi di laurea e di dottorato».
Ha quindi preso la parola il professor Simone Bastianoni per la lettura della laudatio: «Mathis Wackernagel ha svolto un ruolo fondamentale nelle scienze della Sostenibilità: ha creato un indicatore che dà una stima complessiva della sostenibilità ambientale di un territorio. Il suo lavoro ha portato all’identificazione dell’Overshoot Day, il giorno del “superamento” ovvero quello in cui l’umanità esaurisce le risorse che la Terra è in grado di fornire in un anno (nel 2024 era il 1° di agosto): dopo quel giorno ogni anno andiamo a intaccare il “capitale naturale”. Con il Global Footprint Network ha anche identificato l’esperienza di Siena e della sua Alleanza per la Carbon Neutrality fra i 100 esempi positivi per raggiungere un mondo sostenibile».
Wackernagel ha quindi tenuto la sua lectio magistralis, dal titolo “How predictable is our future”: “Il futuro non è mai completamente prevedibile, ma molti aspetti oggi lo sono. Che siano promettenti o difficili, queste conoscenze forniscono indicazioni preziose per decisioni più intelligenti. Comprendere le forze che plasmano il futuro non comporta svantaggi, ma solo il vantaggio di fare scelte tempestive che aumentano le nostre possibilità di successo. Quali sono queste forze e come possiamo misurarle?».
Mathis Wackernagel ha commentato il riconoscimento attribuitogli dall’Università di Siena: «Sono profondamente commosso e onorato. Essere riconosciuto da Siena è particolarmente emozionante, non solo per la sua tradizione accademica secolare, ma anche per i suoi contributi pionieristici nel mio campo. Tra questi ci sono quelli di Enzo Tiezzi, che faceva parte della prima generazione ad applicare la termodinamica ai processi sociali. Ha non solo sottolineato l’importanza dei sistemi complessi, ma è anche emerso come uno dei primi sostenitori dell’economia ecologica. La sua mentalità rinascimentale e la passione per la trasformazione della sostenibilità sono state per me una fonte di ispirazione duratura, e mi sento fortunato ad averlo incontrato di persona. Nel corso degli anni, l’organizzazione che ho co-fondato, Global Footprint Network, ha costruito forti legami con i ricercatori del Gruppo di Ecodinamica di Siena, ospitando molti brillanti studenti di dottorato e promuovendo collaborazioni decennali. Ci sentiamo non solo profondamente grati, ma anche profondamente legati ai pregevoli ricercatori e colleghi dell’Università di Siena».
È quindi seguita la proclamazione da parte del rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra, per l’attribuzione a Mathis Wackernagel della Laurea magistrale ad honorem in Ecotossicologia e sostenibilità ambientale.
Il coro di Ateneo, diretto dalla professoressa Elisabetta Miraldi, ha chiuso la cerimonia con brani dal repertorio.

Mathis Wackernagel
Il dottor Mathis Wackernagel ha creato il concetto di impronta ecologica nei primi anni ’90, con il suo supervisore di dottorato, il professor William E. Rees, per confrontare la domanda umana con la rigenerazione degli ecosistemi planetari o regionali. Questo strumento consente ai ricercatori di monitorare il superamento globale e il deficit ecologico dei paesi. La porzione dell’impronta di carbonio è diventata la variante dell’impronta più popolare.
Nel 2003, ha fondato il Global Footprint Network, un think-tank sulla sostenibilità, rendendo i vincoli planetari rilevanti per il processo decisionale. La sua più grande campagna di coinvolgimento è il suo annuale Earth Overshoot Day (Giorno del Superamento della Terra). L’interesse principale del dottor Wackernagel è come trasformare il superamento in un magnete che motiva, piuttosto che in una “verità scomoda” che innesca resistenza. Sebbene sia principalmente interessato a impegnarsi con ciò che è davanti, può anche andare in bicicletta all’indietro.
I riconoscimenti del dottor Mathis Wackernagel includono il Nobel Trust Award 2024, il World Sustainability Award 2018, l’IAIA Global Environment Award 2015, il Blue Planet Prize 2012, lo Zayed International Prize for the Environment 2011, due dottorati onorari e uno Skoll Award per l’imprenditoria sociale.