Ieri, martedì 18 marzo, la Polizia di Stato di Siena ha eseguito, su disposizione del Gip presso il locale Tribunale, due misure cautelari dell’obbligo di firma e dell’obbligo di dimora nel Comune di Siena (con permanenza notturna), nei confronti di un 18enne ed un 21enne, entrambi di Siena, per rapina aggravata.
I due giovani sono indagati perché ritenuti presunti autori della rapina commessa a metà novembre del 2024 ai danni di un 22enne belga, che si trovava nella città del Palio in quel periodo per motivi di studio. Tre ragazzi, nella notte fra il 9 ed il 10 novembre, si erano proposti di dargli un passaggio a casa all’uscita di un noto locale notturno. I loro intenti, tuttavia, sarebbero stati ben altri.
Percorsi pochi metri, una volta scesi di macchina, dopo avergli sottratto 20 euro di mano per la “cortesia” si erano, infatti, impossessati del suo orologio – del valore di oltre 2.000 euro- cui il ragazzo teneva particolarmente essendo un regalo del padre, dopo averlo minacciato puntandogli una pistola prima alle tempie, poi all’addome. Sfruttando un momento di distrazione dei tre, lo studente era riuscito a dileguarsi e a girare un video dell’abitacolo della vettura col proprio telefono cellulare.
Le immediate indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siena, avviate a seguito della denuncia presentata dallo studente, hanno permesso di giungere all’identificazione di due dei tre soggetti presunti autori della rapina (un terzo ancora in corso di identificazione).
Decisivo il dettagliato studio dei movimenti notturni dell’autovettura tramite un’attenta visione dei sistemi di videosorveglianza cittadina ed il particolare ciondolo appeso sullo specchietto retrovisore dell’abitacolo della macchina, ricavato dal video consegnato dalla vittima agli investigatori, dettagli che hanno consentito di stabilire con assoluta certezza la paternità della vettura, oltre ad alcune testimonianze di persone presenti all’uscita del locale.
Quanto trovato in occasione delle perquisizioni delegate dall’autorità giudiziaria a carico dei due, hanno confermato l’intuizione della polizia giudiziaria.
A casa del 18enne è stato, infatti, rinvenuto l’orologio sottratto alla vittima, mentre all’interno dell’autovettura utilizzata dal 21enne la custodia della pistola che, con ogni probabilità, era stata usata per minacciare il belga: un’arma giocattolo, perfetta replica di una Beretta.