Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza la mozione in merito alle prospettive del progetto di sviluppo della Fondazione Biotecnopolo di Siena e del relativo Centro anti-pandemico. L’atto, presentato da Marco Niccolai (Pd), è passato con 19 voti favorevoli del Pd, 6 voti contrari di Fratelli d’Italia e Lega. Si è astenuto Andrea Ulmi (Gruppo Misto-Merito e Lealtà). Non ha partecipato al voto Italia Viva.
La mozione presentata al Consiglio regionale impegna il presidente e la giunta regionale ad attivarsi con urgenza nei confronti del Governo e dei ministeri competenti “al fine di conoscere le motivazioni che sottendono ai rallentamenti nell’attuazione e nello sviluppo del progetto relativo alla Fondazione Biotecnopolo di Siena, ormai fermo da più di un anno e mezzo, e del Centro nazionale anti-pandemico”. Inoltre chiede di attivarsi “per sapere quale sia l’entità delle risorse già stanziate e trasferite alle casse della Fondazione, sia per il Biotecnopolo che per il Centro nazionale anti-pandemico, le progettualità che si intende intraprendere nel breve e nel medio/lungo termine, nonché l’ammontare degli investimenti previsti per i prossimi anni, anche in considerazione dell’importanza in termini di sicurezza sanitaria e delle potenzialità che tali enti potrebbero esprimere per il tessuto economico del territorio”.
Nell’illustrazione in Consiglio regionale, Niccolai ha ribadito come la Fondazione Biotecnopolo di Siena nasca come progetto a valenza strategica nazionale. “E’ un motivo di orgoglio per Siena, per la Toscana e per il nostro Paese, ma dopo l’arrivo del Governo Meloni, la procedura amministrativa necessaria al varo del Biotecnopolo stesso è stata bloccata. Da un anno e mezzo non solo Siena, ma la Toscana e l’Italia intera, aspettano risposte”. Niccolai ha inoltre ricordato come importanti risorse siano state già stanziate: “Nel 2021 è stato previsto uno stanziamento pari a 21 milioni di euro per il biennio 2022-2023. Inoltre, sono state previste risorse pari a 340 milioni di euro attraverso il fondo complementare Pnnr, da destinare al finanziamento del Centro nazionale anti-pandemico per il periodo 2021-2026”.
Il consigliere regionale Anna Paris (Pd), intervenendo in aula, ha ricordato che nei mesi scorsi lei stessa aveva presentato un’interrogazione su questa vicenda, ma che “il Consiglio di amministrazione della Fondazione non si è degnato di dare una risposta al nostro assessore”. “Anche il Sindaco di Siena aveva chiesto di incontrare il Consiglio di amministrazione, ma senza riuscirci”. Paris ha dunque parlato di “dramma dell’assurdo”.
“Abbiamo appreso la realtà dalla stampa negli ultimi 15 giorni e abbiamo preso atto che mentre la Ministra all’Università e della ricerca dichiarava che si stava lavorando al progetto – ha affermato Anna Paris in Consiglio regionale -, il Governo toglieva risorse e il ministro D’Urso dichiarava di lavorare a un disegno di legge per riunire tutte le fondazioni di carattere scientifico, tra cui il Biotecnopolo”.
Alessandro Capecchi (FdI) ha ribadito come da parte del Governo ci sia “la volontà di modificare e revisionare lo statuto attraverso l’introduzione di una figura operativa come quella del direttore generale. Il ministro Schillaci – ha aggiunto – ha dichiarato che c’è la volontà di sostenere questa realtà, nei limiti dei rapporti col territorio e con la comunità scientifica, e di riorganizzare questa complessa macchina come il Governo riterrà opportuno. Per questo ci pare che l’esecutivo abbia già dato ampie rassicurazioni sulle questioni sollevate dalla mozione”.
“Con questo atto stiamo chiedendo di mantenere alta l’attenzione – ha dichiarato il consigliere Elena Rosignoli (Pd) -. Abbiamo una grande preoccupazione non solo per Siena e per la Toscana, ma per il timore che un intervento così importante venga realizzato in altre zone d’Italia, dove ci sono interessi diversi”.
Stefano Scaramelli (Italia Viva) ha chiesto di rinviare l’atto in commissione. “Non serve una mozione – ha affermato – ma un dialogo con in Governo per capire come calare a terra il massimo delle risorse. Mancano due anni e non siamo nelle condizioni oggettive di poterle spendere”. Proposta che è stata respinta.
“Quando è stato chiesto un dialogo – ha spiegato Paris – c’è stata una chiusura totale da parte del Governo. Per questo con la mozione chiediamo alla giunta ed al nostro presidente di intervenire per ottenere delle risposte”.