E’ stato così che il piccolo Andrea, tre anni compiuti per davvero e un nome di fantasia, durante il trasporto mattutino dello scuolabus del suo paese in provincia di Siena si è addormentato. La giornata fredda, il rombo soporifero del motore e il brusio del vociare degli altri bambini lo hanno indotto al sonno.
Giunto il pulmino alla scuola per l’infanzia, nessuno si era accorto che il bimbo era ancora disteso, lungo sulla sua poltrona, a discutere con Morfeo del più e del meno, nell’armonia dei sogni infantili. E se tale disattenzione può essere comprensibile e giustificabile nei piccoli compagni di quel viaggio, non altrettanto può dirsi per la persona addetta alla vigilanza di quei bambini.
Così, discesi i piccoli dinanzi alla scuola, Andrea è rimasto a bordo, raggiungendo inosservato il deposito degli scuolabus, dove il mezzo è stato parcheggiato attorno alle nove del mattino. Svegliatosi poi il bimbo dal suo torpore, si è reso conto di essere stato lasciato solo, rinchiuso in quel pulmino al freddo e al gelo. Il piccolo attendeva pazientemente l’arrivo dell’autista, non trovando conforto nemmeno nelle sue merendine, trattenendosi anche dal fare i propri bisogni. Forse, avere un pulmino tutto per sè nel quale giocare, all’inizio poteva anche essere sembrato interessante, ma dopo alcune ore di attesa la situazione aveva cominciato a diventare antipatica. Coraggiosamente il piccolo Andrea attendeva, senza perdersi d’animo, senza rompere nulla, fiducioso nell’arrivo di qualcuno.
Solo attorno alle 16, l’autista ha raggiunto il mezzo, per andare a recuperare i bambini dalla scuola e riportarli ai genitori. Con enorme sorpresa e per la felicità del piccino, l’autista lo ha ritrovato sano e salvo. Gli ha chiesto cosa fosse successo e il bambino gli raccontava con la semplicità che non poteva che contraddistinguerlo, di essersi addormentato e di essere stato per questo dimenticato per molte ore a bordo di quel mezzo. Forse turbato per il grave evento, l’autista lo ha riportato a casa. Tutto è bene ciò che finisce bene.
I genitori di Andrea però, avendo riflettuto sulla grave vicenda, valuteranno ora se proporre ai Carabinieri di quel piccolo centro abitato, che già hanno saputo tutto e comunque riferiranno i fatti alla Procura della Repubblica di Siena, se proporre querela per abbandono di minore. Il fatto che per sette ore il loro bambino sia rimasto solo, esposto alla mercé di possibili malintenzionati o di crisi di disperazione, fatica a essere digerito. Ci sono tre mesi per valutare, nel frattempo qualcuno dovrà farsi carico di spiegare come tutto questo sia potuto accadere.