Sul mercato monetario, tassi Euribor in ribasso su tutte le scadenze: l’1M fissa al -0,054%, il 3M al -0,013%, il 6M allo 0,052% ed il 12M allo 0,161%. In ribasso anche il tasso overnight Eonia che ieri quotava al -0,143%. La BC ungherese taglia il tasso benchmark all’1,65%.
In ribasso i rendimenti statunitensi sul tratto a medio lunga scadenza della curva; flettono i rendimenti europei. In rialzo i rendimenti italiani a 5 e 10 anni con lo yield decennale all’1,94%. In rialzo i differenziali di rendimento dei titoli decennali periferici rispetto al Bund tedesco, con lo spread Btp10Y-Bund a 139pb.; sale soprattutto il CDS 5Y italiano e spagnolo con l’ipotesi di un’uscita di Atene dall’Unione che seppur improbabile inizia ad essere ritenuta plausibile da alcuni operatori. Parigi colloca €1,275Mld di titoli con scadenza ad un anno con rendimento al -0,186%, €1,6Mld di titoli semestrali al tasso del -0,189% e 3,1Mld di titoli trimestrali al tasso del -0,193%. Il Tesoro italiano colloca €2Mld di CTZ con scadenza a 2 anni al tasso dello 0,062% e 0,53Mld di Btp indicizzati all’inflazione con scadenza 2026 e rendimento dello 0,99% annuo. Bankitalia nella consueta Relazione Annuale evidenzia la necessità di rilanciare gli investimenti per sostenere la ripresa italiana, Positivi gli aggiornamenti macro provenienti dagli States: ad aprile, gli ordini di beni durevoli depurati della componente trasporti avanzano dello 0,5% m/m; in salita più delle attese anche l’indice S&P/Case Shiller sui prezzi delle case di marzo, mentre le vendite di case nuove ad aprile tornano ad avanzare (+6,8% m/m). Tra i leading indicators di maggio migliora l’indice manifatturiero della Fed di Richmond e soprattutto la fiducia dei consumatori (a 95,4 p.); raffredda il Pmi servizi e la manifattura rilevata dalla Fed di Dallas. Superiore al previsto la crescita di Singapore nel I trimestre dell’anno con il Pil che avanza del 3,2% t/t annualizzato.
Tra le valute, continua l’apprezzamento generalizzato del dollaro che sconta un probabile rialzo del costo del denaro da parte della Fed nel corso dell’anno; il cross €/$ scende così sotto quota 1,09. Il FMI ritiene la quotazione dello yuan ormai non più sottovalutata.
In calo generalizzato le commodity. La forza del dollaro penalizza il petrolio: Wti -2,6%, brent -2,9%. Ai minimi da due settimane l’oro che quota 1188$ l’oncia.
FTSE Mib: +0,18%
BMPS: -16,82%