“Pillole di Yoga”, iniziativa di welfare culturale dell’Aou Senese. Prendersi cura di chi cura. Questo l’obiettivo delle attività di welfare culturale avviate dall’Azienda ospedaliero-universitaria senese e rivolte ai professionisti. L’ultima iniziativa, in termini cronologici, riguarda un progetto dal titolo “Pillole di Yoga”.
L’Aou Senese nel 2024 ha aderito ad un’iniziativa della Fondazione MPS, entrando a far parte della rete Community Hub Culture Ibride, un network aperto a vari attori del terzo settore, dei servizi per il welfare, del mondo culturale e dell’educazione, con progetti finalizzati a produrre salute e benessere grazie a iniziative culturali e sportive.
L’Aou Senese ha, quindi, partecipato al bando della Fondazione MPS “Vie d’uscite culturali” presentando il progetto “Pillole di Yoga”. Il progetto, curato dall’UOC Comunicazione, Informazione e Accoglienza insieme all’UOSA Psicologia e alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Siena, consentirà a oltre 200 dipendenti di poter partecipare ad un corso di yoga, tenuto dall’associazione Camatkāra Yoga, con l’obiettivo di migliorare il benessere psico-fisico dei partecipanti e la gestione dello stress e delle situazioni emotivamente complesse. I corsi sono iniziati il 4 marzo e termineranno a dicembre.
«Il progetto – spiega il professor Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese su “Pillole di Yoga” – fa parte di uno studio approvato dal nostro Comitato Etico Aziendale, per analizzare i livelli di stress ex ante ed ex post: i dipendenti che parteciperanno al corso riceveranno infatti un questionario di valutazione dei livelli di stress, in modo da analizzare anche in che modo lo yoga possa influire positivamente sul benessere psico-fisico.
La letteratura – prosegue Barretta – suggerisce che interventi basati sulla pratica dello yoga possono favorire un miglioramento del benessere lavorativo degli operatori sanitari. La partecipazione ad un’attività di gruppo potrebbe contribuire al miglioramento del clima organizzativo, alla riduzione dei livelli di stress lavoro correlato e della sintomatologia associata al burnout negli operatori con ricadute positive su pazienti e caregiver».