Giovedì 6 marzo alle 17.30 nella Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi, in via di Città, 75 a Siena, sede dell’Accademia Senese degli Intronati, Pierluigi Pellini (Università degli Studi di Siena) presenta il volume di Alphonse de Lamartine “Confidenze – Nuove Confidenze”, a cura di Pietro De Marco (Firenze, Le Lettere, 2024). Sarà presente la traduttrice Ivanna Rosi.
Dall’ultimo quarto dell’Ottocento l’opera del grande poeta romantico Alphonse de Lamartine autore delle Méditations poétiques (1820) sembra caduta in un ingiusto discredito. Solo recentemente si è tornati a studiarne la poesia, e anche l’opera narrativa e critica, non meno importante. La prosa delle Confidenze e delle Nuove Confidenze (1849-50), fondamenta del vasto edificio autobiografico che Alphonse de Lamartine costruisce negli anni, e che sarà presentata all’Accademia degli Intronati, non era stata dimenticata, ma solo per l’episodio romanzesco Graziella, di ambientazione napoletana. Graziella ha goduto di molte traduzioni, anche in Italia, e non è inclusa in questa edizione.
Nel loro insieme le Confidenze non sono più state presentate al pubblico italiano dal primo Novecento, e le Nuove Confidenze non sono state mai tradotte. Il lettore vi troverà la rappresentazione al tempo stesso piena di immaginazione e di verità di una infanzia e una giovinezza che mantengono – nonostante traversie e viaggi – un continuo legame col proprio centro, la provincia borgognona, le residenze familiari di Mâcon e di Milly, quest’ultima circondata dalle sue vigne, con i suoi contadini e i suoi animali. Un paesaggio-fulcro, animato da una figura straordinaria di madre. La prospettiva abbraccia una vasta famiglia di piccola nobiltà che si ramifica dal sud verso Parigi, portatrice di uno spirito liberale erede della cultura settecentesca e avversa alla dittatura napoleonica. La scrittura varia tra il vigore “tacitiano” della prosa storica di Lamartine e il lungo ondeggiare di frasi che accumulano le impressioni della natura e dei volti, e che rivaleggia con la celebrata melodia dei versi del poeta. Proporre oggi questo complesso di pagine costituisce una vera riscoperta a cui il lettore è invitato.
Alphonse de Prat de Lamartine (Mâcon 1790 – Parigi 1869), di piccola aristocrazia borgognona, fu ammiratore e si volle allievo e continuatore di Chateaubriand. Abbandonò gli ideali legittimistici per posizioni liberali e repubblicane moderate. Fu diplomatico a Napoli e Firenze, poi parlamentare, e uno dei protagonisti della rivoluzione del ’48. È considerato il genio iniziatore della poesia romantica in Francia con la raccolta Les méditations poétiques del 1820, seguita da altra importante produzione di liriche e poemi. La sua prosa, oggi rivalutata, si rivela col Voyage en Orient del 1835, seguito dal romanzo personale Raphaël, dall’opera autobiografica Les confidences (1849) qui tradotta e da originali opere storiche e saggistiche, in particolare dal Cours familier de littérature, 1856-1869. La sua vita, segnata da successo personale e grande popolarità, fu funestata da lutti e, dopo il 1848, da assillanti difficoltà finanziarie e da un progressivo oblio.